Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato giovedì 14 gennaio 2021 il nuovo Dpcm: il provvedimento contiene le misure anti Covid.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm anti Covid. Il provvedimento entrerà in vigore a partire da sabato 16 gennaio e resterà valido fino a venerdì 5 marzo 2021. Ma cosa prevede? Ecco le misure restrittive da rispettare nei prossimi due mesi. Prima tra tutte il coprifuoco, dalle ore 22 alle ore 5 del giorno dopo, valido su tutto il territorio nazionale a prescindere dal rischio di contagio da coronavirus.
Le zone di rischio
L’Italia resterà divisa in zone di rischio, a seconda dei dati sulla diffusione del contagio da coronavirus. Alle originarie tre aree – rossa, arancione, gialla – si aggiunge la novità della “zona bianca”. Qui le uniche restrizioni saranno il distanziamento sociale e l’uso della mascherina. Tuttavia i parametri per accedere alla zona bianca sembrano ancora lontani per il Paese: per essere considerate a basso rischio, le Regioni dovranno mantenere per tre settimane consecutive un’incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un indice di contagiosità (Rt) basso. Un traguardo ancora lontano.
La divisione attuale
A seguito dell’ultimo monitoraggio, tre Regioni finiranno in zona rossa. Si tratta della provincia autonoma di Bolzano, della Lombardia e della Sicilia.
Invece Calabria, Emilia-Romagna e Veneto resteranno in zona arancione, con la nuova aggiunta di nove territori: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta.
A permanere in zona gialla, dunque, saranno solo 6 Regioni: Campania, Sardegna, Basilicata, Toscana, Provincia Autonoma di Trento e Molise.
Gli spostamenti
Per quanto riguarda gli spostamenti, resteranno in vigori i limiti a seconda della zona di rischio. Sarà vietato fino al 15 febbraio – poi si vedrà – cambiare Regione, comprese quelle gialle. Fatta eccezione per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute. Ed è comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Per evitare ingiustizie, resterà anche la deroga per i piccoli Comuni. Dai centri abitati con una popolazione non superiore ai 5 mila abitanti sarà possibile spostarsi verso le regioni arancioni. Ma per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi di provincia.
Sarà ancora valida per tutti – compresi i territori in zona rossa – la possibilità di recarsi “verso una sola abitazione privata abitata”, “nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno, in un arco temporale compreso tra le 5 e le 22 e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale”.
La scuola
Le scuole dell’infanzia, le elementari e le medie continueranno in presenza come previsto dagli ultimi decreti. In più, inizieranno a tornare in classe anche gli studenti delle superiori. Dal prossimo lunedì, 18 gennaio 2021, gli alunni più grandi abbandoneranno la Didattica a Distanza (DaD) e potranno tornare a svolgere lezioni al 50 per cento in presenza, fino a un massimo del 75 per cento.
Lo sport
Con il nuovo decreto presidenziale restano chiuse le attività sportive. Saranno ancora serrati dunque i cancelli di palestre, piscine e centri natatori. Ma anche centri benessere e centri termali. Sospesa invece la decisione sugli impianti sciistici. Stando a quanto sottolineato nel provvedimento, le piste da sci dovranno restare chiusi fino al 15 febbraio. Dopo potranno riaprire, ma “solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”, è scritto nel Dpcm.
Leggi anche: Per Conte sembra non esserci altra possibilità: o i “responsabili” o è la fine
Bar e ristoranti
Per le attività di somministrazione di cibo e bevande le regole resteranno uguali: maggiore sarà il rischio di contagio, maggiori saranno le restrizioni. Ma con un’aggiunta ancor più penalizzante nei confronti dei bar. Sarà vietato, infatti, l’asporto per i bar a partire dalle ore 18. La misura è stata presa a seguito degli assembramenti pericolosi che creati all’esterno dei locali durante le vacanze di Natale.
Leggi anche: I vaccini non bastano? Per Galli la soluzione è escludere dal piano i guariti
Musei, crociere, sale bingo
Stando a quanto scritto nel nuovo Dpcm riapriranno i musei, ma con determinate regole: i centri di cultura infatti potranno riaprire i cancelli solo nelle regioni gialle e solo nei giorni feriali. Escluse dunque le domeniche e le festività. Via libera invece alle crociere. Infine resteranno sospese fino all’inizio di marzo le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente.