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Politica

Galli vs Renzi: “Scuola una priorità? Demagogia, oggi non siamo in grado”

Il virologo del Sacco di Milano, Massimo Galli, attacca il leader di Italia viva, Matteo Renzi, sul tema della riapertura delle scuole.

Massimo Galli, virologo dell’ospedale Sacco di Milano, ospite nella trasmissione Cartabianca su Rai 3, condotta da Bianca Berlinguer. Credit: Rai Play

Renzi contro Galli. Lo scontro, seppur indiretto, è andato in onda nella serata di martedì 12 gennaio, durante la trasmissione Cartabianca, su Rai 3. È andata così: prima la conduttrice Bianca Berlinguer ha realizzato una lunga intervista con il leader di Italia viva, Matteo Renzi. Poi, dopo quasi quaranta minuti, ha dato il via al collegamento con il direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli. Nel momento in cui il virologo ha ricevuto la linea, era fin “troppo scocciato”. Ma perché? Innanzitutto perché le prolisse risposte del senatore di Rignano gli hanno fatto sforare il tempo a sua disposizione, lasciando in attesa l’infettivologo. “Sono in piedi a lavorare dalle 6 di stamattina. Posso capire tutto, ma faccio a meno”, ha detto Galli, indispettito. Ma il vero astio tra i due – o meglio, del virologo nei confronti dell’ex premier – è nato dalle dichiarazioni rilasciate da Renzi.

La presenza in tv durante il Cdm sul Recovery Fund

L’intervista a Matteo Renzi è andata in onda proprio mentre era in corso un Consiglio dei ministri (Cdm) importantissimo. Quello per approvare la bozza del Recovery Fund, fonte primaria di discussione nella frattura che l’ex sindaco di Firenze ha aperto nella sua stessa maggioranza. Nello stesso momento in cui le ministre di Italia viva – Teresa Bellanova e Elena Bonetti – si astenevano dal votare il via libera per il Piano Italia, Renzi era in televisione a sciorinare critiche sulla gestione dell’emergenza coronavirus da parte del governo. Quel governo giallorosso di cui il senatore è stato ispiratore e di cui – almeno finora – ha fatto parte. Con la sua strana voglia di crisi, l’ex premier si sta assumendo l’enorme responsabilità di minare la stabilità dell’esecutivo in un momento di crisi sanitaria ed economica pesantissimo per il nostro Paese. Ma non sembra dargli troppo peso mentre fa i suoi show in tv.

Il tema scuola

La riapertura

La miccia di Galli nei confronti di Renzi si è accesa sul tema della riapertura delle scuole. Qualche minuto prima infatti il leader di Italia viva aveva annunciato di essere “sconvolto” per il fatto che le scuole fossero ancora chiuse da aprile. Nell’aprire il collegamento, Berlinguer ha chiesto al virologo se fosse preoccupato per una possibile crisi di governo. E Galli è partito in quarta: “Sono preoccupato dalla serqua di luoghi comuni che ho sentito oltretutto”, ha iniziato. Poi ha continuato direttamente sull’argomento scolastico. Stando alle parole dell’infettivologo di Milano, la situazione dell’emergenza coronavirus è ancora maledettamente preoccupante e chi ha responsabilità politica nel nostro paese ci gioca come se non fosse una cosa importante. Pazienza, io non ho voglia di commentare discussioni che saranno anche su argomenti importanti, ma non tengono conto che in questo momento ci sarebbe da occuparsi in maniera specifica e diretta di questo e di non molto altro”, ha sentenziato.

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La diffusione del contagio

Subito dopo la discussione è passata alla diffusione del contagio negli istituti scolastici. Per Galli le scuole sono un veicolo di contagio, al contrario di quanto ha sempre dichiarato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. “I ragazzi hanno tutte le ragioni del mondo ma resta il fatto che la scuola, piaccia o non piaccia,per il movimento che induce è uno dei serbatoi importanti della diffusione di questa infezione. L’infezione cammina sulle gambe delle persone e si giova dei momenti di aggregazione. Certamente non è solo la scuola, ma non eravamo e non siamo nelle condizioni con gli ospedali che cominciano a riavere i malati nel pronto soccorso di andare a prendere questo come problema prioritario. Altrimenti si fa della pura demagogia, ha dichiarato ancora il virologo. Tuttavia, neanche il professor Andrea Crisanti – presente anche lui in studio – è così sicuro che le lezioni in presenza aumentino la diffusione del contagio. Ha infatti ricordato che sulla scuola non sia mai stato fatto un “vero campionamento. Non abbiamo dati e se riapriremo le scuole le riapriremo al buio”.

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Matteo Renzi, leader di Italia viva, ospite nella trasmissione Cartabianca, condotta da Bianca Berlinguer. Credit: Rai Play

I morti per Covid

Un altro tema su cui Galli ha smentito Renzi è la motivazione data dal senatore per fare ricorso al Mes, il Meccanismo europeo di stabilità. Secondo Renzi, andrebbe utilizzato il Fonda Salva Stati proprio a fronte del numero elevato di morti registrati durante la pandemia. Eppure, stando alle parole del virologo, i nostri numeri non differiscono molto da quelli del resto d’Europa. “Sulla questione dei morti vi posso dire che non è vero che abbiam più morti degli altri paesi in proporzione perché semplicemente li calcoliamo su un denominatore che è incompleto”, ha spiegato l’infettivologo.

Perché? “Manca probabilmente più di un milione di infettati della prima ora al denominatore dei morti. Se prende le infezioni che abbiamo avuto dal 1 settembre a oggi, infezioni documentate e molte le abbiamo anche perse abbiamo, abbiamo il 2.1 di letalità che è esattamente uguale a quello tedesco“. Per concludere il ragionamento, il professore ha spiegato che i decessi avvenuti durante la prima ondata – quasi 30 mila – in proporzione a un numero di tamponi basso – cioè 220 mila – eseguiti su “malati gravi o gravissimi” non poteva che dare un dato altissimo, cioè il 13 per cento di letalità.

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