Lombardia: zona arancione “vicino alla rossa”, dice Fontana. Cosa cambia

Alla conclusione del Dpcm di Natale, l’Italia è tornata a essere divisa per aree di rischio: la Regione Lombardia ora rischia la zona rossa.

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Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia. Credit: Attilio Fontana Facebook

Non trova pace la Regione Lombardia. La zona più colpita al mondo dalla pandemia di coronavirus continua a presentare una curva epidemiologica preoccupante per l’amministrazione locale. A comunicarlo in conferenza stampa è proprio il presidente Attilio Fontana, che ha ricordato ai suoi cittadini l’importanza di procedere con cautela sulle riaperture. Se è vero che con i nuovi parametri, decisi al termine del Dpcm di Natale che coinvolgeva tutta Italia, la Lombardia si trova “in una zona arancione vicino alla zona rossa, il rischio è di “passare in zona rossa” molto rapidamente.

La riapertura delle scuole

Per questo il governatore ha deciso di rimandare la riapertura delle scuole, inizialmente prevista per il 7, poi per l’11 gennaio. Stando alle nuove norme, in Lombardia le lezioni online dureranno fino al 24 gennaio. Una decisione simile a quella presa da altre 13 Regioni che hanno fatto slittare il ritorno in classe degli studenti più grandi. “Ho sempre detto – ha aggiunto Fontana in conferenza stampa – che c’è l’assoluta necessità, come prima operazione, di consentire agli studenti di fare lezione in presenza, ma in questo momento precauzione ed evoluzione della pandemia devono indurre a cautela“. E ha infine ricordato che la priorità deve essere il calo nella curva dei contagi: se quella sale, chiude tutto. “Se la prossima settimana dovessimo entrare in zona rossa il discorso della riapertura sarebbe superato”, ha infatti sottolineato Fontana.

La polemica di Fontana

Pur rispettando le regole e invitando i cittadini lombardi alla cautela, Fontana non si è risparmiato alcune polemiche nei confronti del governo. Il governatore ha affidato le sue parole a un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, in cui ha criticato la suddivisione del Paese in aree di rischio: “La Lombardia è zona arancione, a breve arriverà l’Ordinanza dal ministero della Salute. Voglio ribadire ancora una volta quanto sia necessario porre in essere un modello di prevenzione che vada oltre le inefficaci valutazioni ‘settimanali’. La semplice definizione dei colori, con regole basate su valutazioni che spesso cambiano rapidamente, generano confusione e incertezze nei cittadini e nelle imprese, ha scritto.

In alternativa, ha dunque proposto il presidente della Lombardia, “serve un sistema più strutturato in grado di permettere alle persone di organizzarsi sia in ambito produttivo che famigliare, ad esempio per i negozi e le scuole. A breve, in Lombardia partirà un’importante sperimentazione mirata allo screening di studenti e docenti delle scuole superiori per verificare concretamente l’incidenza del virus in questo ambito”. Nonostante, tuttavia, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina abbia già assicurato che “il rischio zero (di contagio, ndr) non esiste, ma non esiste in alcun ambito. Ma all’interno delle scuole il rischio è molto basso, ci sono tanti studi italiani ed europei che ce lo confermano”. 

La situazione coronavirus in Lombardia

Nella giornata di lunedì 11 gennaio la Lombardia ha registrato un totale di 1.488 nuovi casi positivi, con una media settimanale di 2.330. Nell’ambito di questa situazione di emergenza, il presidente della Regione ha emanato una nuova ordinanza per specificare le misure da adottare in questa nuova “zona arancione vicina alla zona rossa”. Fino al prossimo venerdì 15 gennaio, quando si verificheranno nuovi monitoraggi del governo nelle Regioni, in Lombardia resteranno attive le misure previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 e dalle successive ordinanze. Inoltre, come già detto, dall’11 al 24 gennaio 2021 la scuola dovrà fare ricorso alla didattica a distanza al 100 per cento per le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado (IeFP).

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Le limitazioni degli spostamenti

A parte le limitazioni previste dal Dpcm di Natale valide per tutto il territorio nazionale, che prevedono il divieto degli spostamenti tra regioni o province autonome diverse – tranne che per comprovate esigenze -, l’ordinanza lombarda sospende le limitazioni alla circolazione dei veicoli Euro 4 diesel, nei Comuni in Fascia 1 e nei Comuni con più di 30 mila abitanti in Fascia 2, fino al prorogarsi della situazione emergenziale.

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Sport e agricoltura

Il metodo di Fontana è di mantenere attive le ordinanze in cui le misure sono più restrittive, almeno finché i contagi non torneranno a calare. Le misure dunque comprenderanno anche l’attività corsistica individuale e collettiva non autorizzata o finanziata da Regione Lombardia, e le attività agricole, controllo faunistico, venatorie e piscatorie. Infine, sempre fino al 15 gennaio, resteranno valide le disposizioni relative alla rilevazione della temperatura corporea sui luoghi di lavoro, all’attività formativa per adulti, all’attività sportiva e motoria svolta presso centri e circoli sportivi.

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La conferenza stampa per le comunicazioni della Regione Lombardia. Credit: Attilio Fontana Facebook
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