Il dirigente del Partito democratico Goffredo Bettini ha mandato una frecciata al leader di Italia viva Matteo Renzi sulla crisi di governo.
Prima il rimpasto, poi le condizioni su Recovery Fund e Mes, infine il Conte ter. Negli ultimi due mesi si sono susseguite le minacce e i bluff di Matteo Renzi, leader di Italia viva, nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del governo giallorosso. Ma facendo un bilancio finale, non si riesce a capire a cosa punti davvero il senatore di Rignano. Da settimane il timore di Palazzo Chigi è che l’esecutivo possa cadere da un momento all’altro, eppure non è difficile immaginare che l’ultimo a volere le elezioni anticipate sia proprio Renzi, con il suo partito che non arriverebbe nemmeno a superare la soglia di sbarramento.
A proposito della confusione di Renzi si è espresso Goffredo Bettini, dirigente del Partito democratico. “Mi pare che quello che punta i piedi in questo momento è Renzi, perché dice di essere disponibile, di voler fare le cose anche lui, di voler entrare nel merito, poi quando si entra nel merito oppure si parla di una possibile riorganizzazione delle nostre forze ho la sensazione che in questo momento non abbia le idee chiare“, ha detto l’esponente dem ospite nella trasmissione Zapping su Rai Radio 1. Sebbene Conte e i principali partiti che compongono la maggioranza – Pd e M5s – si siano mostrati disponibili per un rimpasto che porterebbe Italia viva a guidare tre poltrone ministeriali, i renziani sembrano ancora indecisi sul da farsi.
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Inoltre Bettini ha sollevato un altro dubbio: e se i continui botta e risposta tra Renzi e Conte fossero solo un modo per perdere tempo e allungare il brodo della crisi? L’ex sindaco di Firenze continua a dettare le sue condizioni, ma per ogni punto ottenuto, aggiunge nuove condizioni. Sembrerebbe che la sua intenzione sia di non arrivare mai a un accordo. Ha aggiunto infatti il dirigente: “Porteremo in Consiglio dei ministri il Recovery Fund, Italia viva avrà giustamente il tempo di rivedere il testo definitivo prima di arrivare al Consiglio dei ministri, è stata consultata ben due volte da Gualtieri, qui si tratta di vedere se l’affollamento di punti è una sincera voglia di contribuire oppure è solo un modo per perdere tempo“.
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Se, da una parte, il Partito democratico si è schierato con il premier Conte ma resta in attesa di vedere come scioglierà i nodi del disaccordo Italia viva, dall’altra parte il Movimento 5 stelle parla di uno strappo insanabile. Alla notizia che le due ministre renziane – Teresa Bellanova ed Elena Bonetti – possano lasciare l’esecutivo aprendo formalmente la crisi, ha reagito il ministro Vincenzo Spadafora: “Lo strappo c’è. Non possiamo essere sempre appesi alle prossime 48 ore che non finiscono mai e sembrano essere le più lunghe della storia repubblicana. Se la crisi sarà formalizzata col ritiro delle ministre come più volte dichiarato da Renzi, la collaborazione tra Italia Viva e il Movimento 5 Stelle non potrà proseguire in alcun modo e in alcuna forma in futuro”, ha detto.
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