Letizia Moratti pronta a sostituire Giulio Gallera come assessore al Welfare oltre che a prendere posto come Vicepresidente del Governo Regionale. La Moratti ha chiarito che nelle sue intenzioni c’è tutta la volontà di “fare meglio”. Ma meglio, di chi?
Rimpasto nella giunta del governo regionale della Lombardia, guidato dal centrodestra. Arriva Letizia Moratti, che sostituirà Giulio Gallera come assessore al Welfare e che prenderà posto come vicepresidente del governo regionale. Dopo dieci anni di abbandono dal panorama politico, l’esponente di centrodestra torna sulla scena, dopo aver digerito, forse, la sconfitta del maggio 2011 alle comunali di Milano che l’aveva portata lontano dalla politica. Così, seguirono le rinunce: pima l’uscita dal suo partito, il Popolo della Libertà; poi l’addio alla carica di consigliera comunale, nel gennaio 2012. Da tempo si vocifera di una sua candidatura, sostenuta fortemente da Silvio Berlusconi, come Presidente della Regione, quando scadrà il mandato di Attilio Fontana.
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Intanto, però, le tocca un ruolo importante visto che il Covid mette da tempo alle strette proprio la Regione Lombardia, forse più delle altre. “Il piano vaccini prosegue nei tempi e faremo di tutto per migliorare“, ha detto Letizia Moratti in conferenza stampa, accogliendo come una buona notizia il via libera dell’Ema a Moderna e l’acquisto di altri vaccini. “Speriamo anche con queste nuove dosi di poter incrementare ulteriormente il nostro piano vaccini. Lo faremo nel momento in cui sarà possibile sapere concretamente quale è il piano del governo”, ha aggiunto Moratti.
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Sicuramente, c’è del meglio da fare. L’operato di Giulio Gallera non è stato di certo brillante e contro di lui si sono riversate piogge di critiche. Uno degli ultimi episodi che lo ha visto protagonista, ad esempio, è stato quello della “corsetta sui Navigli”, corsetta non prevista e non concessa dal Dpcm. Ma il vero ciclone che ha travolto poco dopo l’assessore fu proprio quello sui vaccini. La Lombardia si è posizionata tra le ultime nella classifica italiana, con solo 2.446 vaccinazioni effettuate al 31 dicembre. “Ci avevano detto che i vaccini sarebbero arrivati a metà gennaio, poi il 4 gennaio. E noi ci siamo organizzati per quella data. Solo nelle strutture sanitarie pubbliche ci sono 120mila dipendenti”, ha provato a giustificarsi Gallera. La scelta di partire in ritardo con le vaccinazioni, poi, sarebbe stata causata anche dal Natale: “Il 31 era l’ultimo giorno dell’anno, poi ci sarebbero stati tre giorni di festa. Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate, non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa”, ha spiegato.
Parole da cui molti hanno preso le distanze. E del resto l’idea di un rimpasto non è nuova. Si parlava già di una squadra di tecnici pronta ad aiutare l’assessore. Nella stessa intervista in cui ha commentato il piano vaccinale, poi, l’assessore ha definito “agghiacciante” la classifica delle regioni che fino ad adesso hanno vaccinato più persone: “Per non parlare di quelle regioni che hanno fatto la corsa per dimostrare di essere più brave di chissà chi. Noi siamo una regione seria”, ha concluso Gallera. E forse, davvero, urge fare meglio.
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