La Camera degli Stati Uniti sembra decisa ad avviare la procedura di impeachment nei confronti del presidente uscente, Donald Trump.
Gli ultimi giorni di mandato si fanno sempre più difficili per Donald Trump. A seguito dell’assedio del 6 gennaio a Capitol Hill, da parte di un gruppo di sovranisti, il presidente uscente sta subendo una serie di attacchi dalla politica e dall’opinione pubblica. L’ultimo quello sferrato dalla presidente della Camera, Nancy Pelosi, che ha lanciato un vero e proprio ultimatum al tycoon. Se il suo vice, Mike Pence, non si appellerà al 25esimo emendamento entro 24 ore per rimuoverlo dal suo incarico, inizierà la procedura di impeachment. Gli Stati Uniti – ma soprattutto i democratici – non possono lasciare impunita una simile violenza.
La messa in stato di accusa del presidente uscente potrebbe rappresentare un problema per Trump, nonostante il suo incarico sia ormai agli sgoccioli. Questo perché – se alla fine il Senato dovesse condannare Trump – potrebbe causare anche la mancata ricandidatura del tycoon nel 2024. Mentre The Donald sta già pensando a come strutturare la campagna elettorale nei prossimi quattro anni, c’è chi spera di eliminarlo definitivamente dalla vita politica statunitense. Stando a quanto scrive su The Guardian Corey Brettschneider, professore di scienze politiche all’università di Brown, esisterebbe una clausola della Costituzione americana che prevede anche l’interdizione da qualsiasi ufficio pubblico nei casi di impeachment. In altre parole, all’ex presidente non sarebbe più concesso di fare attività politica.
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L’unico modo che avrebbe Trump per evitare l’interdizione dalla vita politica, sarebbe quello di auto-concedersi una grazia. Ma questo sarebbe possibile solo nel caso in cui si trovasse ancora alla Casa Bianca al momento del voto in Senato. E dal momento che mancano 9 giorni alla transizione con il presidente eletto Joe Biden, sembra un’opzione improbabile. Oltretutto il processo nei confronti del tycoon potrebbe continuare anche dopo la fine del suo mandato, visto che la Costituzione americana non mette infatti alcun limite temporale per la messa in stato di accusa.
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Finora nessun presidente americano è stato rimosso dal suo incarico a causa di un processo di impeachment. Dunque non ci sono precedenti sulla eventuale proibizione di ulteriori candidature alla presidenza degli Stati Uniti o sull’interdizione da qualsiasi ufficio pubblico. In più, sembra essere un’ipotesi sul filo del rasoio per quanto riguarda la sua costituzionalità.
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