Il PD ha convocato per oggi, alle ore 14.00, in videoconferenza, la direzione nazionale del Partito per discutere della situazione del governo e degli alti e bassi nella maggioranza. Fino a dove, intanto, si spingerà Matteo Renzi?
Era previsto per ieri un vertice del governo tra Giuseppe Conte e i capi delegazione della maggioranza, per cercare di mettere pace dove la pace non sembra esserci. L’obiettivo sembra essere uno: ricucire. Ma lo strappo è ormai fortissimo. Così, in giornata, è stato inviato al Partito democratico, ad Italia Viva, al Movimento 5 stelle, a Liberi e uguali la bozza rivista del Recovery, con le indicazioni di Italia viva. Solo dopo la ratifica del governo, il testo del Recovery arriverà alle Camere per essere votato e mettere un freno alla crisi. La palla, insomma, è ripassata in mano a Giuseppe Conte e a ribadirlo è stato proprio Renzi, intervistato ieri al Tg2 post: “Oggi è arrivato il documento che avevano cercato di approvare di nascosto in un Consiglio dei ministri un mese fa. Le nostre richieste sono più soldi per la sanità che vuol dire prendere il Mes”, ha ribadito il leader di Iv.
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Più soldi su cultura, turismo, giovani, dal momento che la Next Generation sono i giovani: le richieste di Italia Viva sono sempre le stesse. “Io non sarò mai complice dello sperpero di denaro pubblico. Più volentieri ci dimettiamo dal governo e andiamo all’opposizione. La palla è nel campo del presidente del Consiglio”, ha proseguito Matteo Renzi. I nodi, insomma, sono sempre gli stessi ma di tira e molla sempre non esserci più tempo. E a dare corda a Renzi ci sono anche i Ministri di Iv, pronti a dimettersi; ad altri pronti a tornare, come Maria Elena Boschi.
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Intanto, il PD ha convocato per questo pomeriggio alle ore 14, in videoconferenza, la direzione nazionale del partito per discutere della situazione del governo e degli equilibri con gli alleati all’interno della maggioranza. Ma, secondo i democratici, il Premier Giuseppe Conte non è a rischio. E anzi, secondo molti Conte è il pilastro dell’attuale alleanza e a lui non ci sono alternative. Sempre nel pomeriggio di ieri, i senatori del Pd si sono riuniti a Palazzo Madama ribadendo la necessità di puntare su una maggioranza politica e di proseguire con l’attuale legislatura come unica possibilità. Tutti, insomma, escludono la crisi. Tranne Matteo Renzi.
“Presenteremo un nostro documento che chiederà: sì o no al Mes?”, ha detto al Tg2 il leader di Italia viva che si è detto pronto alle dimissioni e alle dimissioni. Poi, l’avviso: “Se Conte, come sembra, vuole cercare i voti dei responsabili in Aula lo aspettiamo lì. Italia Viva non si spaccherà e se Conte non avrà i numeri, si fa un altro governo, non le elezioni”. L’ultimatum di Matteo Renzi – l’ennesimo – è arrivato alla vigilia di una riunione di maggioranza, convocata dal presidente del Consiglio per oggi, alle 18, con l’intento di discutere la bozza del Recovery plan da portare in Consiglio dei ministri nelle ore successive. Non ci resta, quindi, che attendere.
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