Il vertice con le regioni
Intanto Speranza ribadisce durante la riunione con le regioni: “Siamo secondi nella vaccinazione dietro solo alla Germania, abbiamo tutte le capacità per accelerare”. Poi ancora: “Il piano sarà incrementato man mano che Ema autorizzerà gli altri vaccini. Sforzi straordinari da parte di tutte le regioni per mettere a regime la macchina, che vuol dire 70 mila vaccini al giorno a livello nazionale finché non si avranno gli alti vaccini autorizzati“. Intanto i governatori di regione avrebbero affermato di esser disposti a collaborare per trovare un accordo con medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Le regioni vorrebbero “coinvolgerli in questo importante sforzo collettivo“. Nel frattempo il presidente della Conferenza delle regioni Stefano Bonaccini avrebbe ribadito come sia “significativo che i ministri Speranza e Boccia e il Commissario Arcuri abbiano manifestato gratitudine per l’impegno delle Regioni e per la dedizione encomiabile del personale sanitario impegnato in questa primissima fase”.
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Eppure i problemi ci sono
Se l’intento è di coprire due terzi dell’Italia entro fine estate, saranno necessarie 80 milioni di dosi (per 40 milioni di persone). Questo vuol dire che – come sottolineato da Wired – sarà necessario somministrare 300mila dosi al giorno. Il 5 gennaio le dosi somministrate sono state 80mila. E’ evidente che sarà necessario accelerare notevolmente i tempi, come sottolineato dalla sottosegretaria Sandra Zampa, che propone anche turni di notte. A questo si aggiungono i dubbi sui futuri padiglioni-primula, in cui dovrebbero avvenire le vaccinazioni di massa. Resta da capire dove saranno ubicati, e soprattutto quando saranno costruiti, vista la tabella di marcia annunciata dal commissario. Manca una campagna informativa massiccia, che vada oltre le Faq di governo. In Liguria mancavano addirittura le siringhe. Il presidente della regione Giovanni Toti aveva spiegato che la carenza di siringhe era legata alla fornitura da parte del commissario Domenico Arcuri, aggiungendo che la Liguria ha ricevuto solo siringhe da 5 e da 3 millilitri che servono a diluire il farmaco, ma che non sono adeguate alla somministrazione. “Per questa operazione servono le siringhe da 1 millilitro che comunque Regione Liguria aveva in casa, per cui non c’è stata alcuna ripercussione sulla campagna vaccinale, ma ci vorrebbe più attenzione da parte del governo“, avrebbe commentato Toti. Al di là dei dubbi precedenti, un altro pericolo per la futura campagna vaccinale potrebbe arrivare proprio da un altro punto debole dell’Italia: l’eterno rimpallo stato-regioni.