Antonella Elia non si smentisce e resta saldamente attaccata al trono in qualità di regina degli insulti gratuiti: questa volta porta in TV il body shaming che nessuno le aveva chiesto.
Se avevamo concesso ad Antonella Elia il beneficio del dubbio dopo la sua risposta garbata e intelligente a Filippo Nardi e il suo sessismo in TV, adesso la certezza è una sola: lei e il femminismo sono due rette parallele che non si incontreranno mai.
Nota per la sua estrema “franchezza”, durante questa edizione del Grande Fratello Vip la showgirl ci aveva già dato un assaggio della sua lingua tagliente quando, rivolgendosi a Elisabetta Gregoraci, l’aveva etichettata “una gatta in calore”. Già allora l’opinionista del reality show aveva suscitato l’indignazione dell’universo femminile, portando sul piccolo schermo l’ennesimo caso di violenza sulle donne da parte di chi in realtà dovrebbe essere dalla stessa parte.
L’insulto a Samantha de Grenet
A quanto pare le critiche ad Antonella Elia non sono bastate. La showgirl, infatti, questa volta ha preso di mira un altro bersaglio e ha colpito Samantha de Grenet. Il riferimento è quello più semplice e immediato, che anche il bullo meno esperto utilizzerebbe: il corpo.
“Ti vedo ingrassata, stai cedendo al peso dell’età, dovresti fare un po’ di palestra”
Non sembra possibile che queste parole siano uscite dalla stessa bocca che poco tempo prima aveva sottolineato la “pochezza intellettuale e umana” di Filippo Nardi, definito da lei stessa volgare e ignorante. Eppure l’episodio, andato in onda in prima serata e seguito da milioni di telespettatori, non lascia spazio a fraintendimenti. Questa volta, però, il comportamento di Antonella Elia è stato condannato anche dalle femministe meno incallite. Sul web piove unanime la sentenza: è un caso di body shaming.
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Il body shaming: ennesima forma di violenza
Il body shaming è solo l’ennesima forma di violenza verbale, che si manifesta attraverso insulti riguardanti l’aspetto fisico. Sui social network, dove il commento si vende facile, si conta che ad esserne vittima sia una donna su due. Una percentuale alta se si pensa che questo è solo uno dei tanti volti della discriminazione a cui ogni giorno siamo esposti. Che sia stato trasmesso in TV, senza che nessuno intervenisse per mettere un freno agli insulti vomitati dalla bocca di Antonella Elia, è un’aggravante non da poco. Vedere un atto del genere proiettato sullo schermo ed esserne testimoni, lo rende vero, accettabile e riproducibile. È la televisione stessa in quanto mezzo di comunicazione di massa a legittimare tale azione. Peggio ancora se i telespettatori della trasmissione sono in gran parte giovani, come nel caso del Grande Fratello. Non c’è poi da stupirsi se oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni subisce episodi di bullismo.
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Se bullismo e violenza sulle donne sono piaghe che ancora oggi non siamo riusciti a debellare nella nostra società, ben più lontana sembra la fine della TV spazzatura. Ancora una volta ci tocca fare i conti con la pochezza del piccolo schermo, che invece di veicolare i valori dell’inclusione e della solidarietà femminile, dà in pasto agli italiani il peggio dell’umanità.