Vaccini, il Viminale lancia l’allarme: “Rischio di infiltrazioni dei clan”

Quello dei vaccini contro il Covid potrebbe essere un business destinato a scatenare le organizzazioni a delinquere e la mafia

PACCO BOMBA AL VIMINALE

Se il 2020 è stato l’anno dell’incubo coronavirus, il 2021 sarà quello dei vaccini. Da settimane non si parla altro che di produzione e distribuzione di dosi, di organizzazione e logistica per la conservazione dei flaconi e la somministrazione. Un business che fa gola.

Vaccini, business pericoloso

Secondo il Ministero degli Interni quello dei vaccini contro il coronavirus rischia di essere uno strumento pericoloso, soprattutto se all’interno del traffico dovessero infiltrarsi organizzazioni mafiose e malavita.

D’altronde i clan sono organizzatissimi in questo genere di operazione. Sfruttare non solo l’emergenza e il clima di insicurezza generale: ma approfittarsi anche di quello che sarò il flusso di denaro per sostenere la ripartenza.

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Lo studio della Polizia

Sulla questione non ci sono solo sensazioni e intuizioni: ma qualcosa in più. C’è un report stilato dall’organismo di monitoraggio istituito dal capo della Polizia. L’oggetto è il rischio di infiltrazione negli strumenti economici di sostegno alle vittime della pandemia da parte delle organizzazioni mafiose.

Le prime indagini hanno già rivelato che i clan stanno tentando di accedere alle misure di sostegno all’economia e di infiltrarsi nei servizi di sanificazione per le strutture turistiche e commerciali. Al centro dell’attenzione dei clan ci sono le operazioni di bonifica e sanificazione, ma anche i vaccini.

La diffusione dei vaccini – segnala il rapporto – potrebbe interessare i gruppi criminali a causa “dell’elevata domanda”.

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