Attacchi informatici a “pioggia”, anche per captare info sui vaccini. Aumento del 353% su infrastrutture critiche
È boom di reati informatici commessi in piena emergenza Covid. Gli attacchi alle infrastrutture critiche nei primi 10 mesi del 2020 sono cresciuti del 353% rispetto al 2019, con un aumento di denunce pari al 104%. Si tratta di un fenomeno segnalato dal quarto report dell’Organismo di monitoraggio creato dal capo della Polizia in merito al rischio di infiltrazione mafiosa nell’economia.
Leggi anche:—>Perde il controllo della moto e finisce contro un palo: Andrea muore a soli 14 anni
Secondo il rapporto, sia gli attacchi ai danni delle grandi infrastrutture che erogano servizi essenziali, sia quelli ai singoli enti, sono “ascrivibili all’operato di sodalizi ben strutturati, spesso operanti a livello transnazionale”. In genere si tratta di attacchi a scopi economici, per avere profitti illeciti. Anche il settore sanitario ha subito tali attacchi, ma in questo caso lo scopo era captare “informazioni riservate riguardanti lo stato di avanzamento della pandemia e l’elaborazione di misure di contrasto, specie con riguardo all’approntamento di vaccini e terapie anti-Covid“.
Leggi anche:—>Hostess stuprata e trovata morta nella vasca da bagno: 11 uomini sotto accusa
Molte delle più importanti infrastrutture sanitarie che si sono occupate dei pazienti Covid hanno subìto attacchi con vere e proprie campagne di “cyberestorsione”. Addirittura hanno avuto richieste di cryptovalute per ripristinare l’operatività dei loro sistemi.