Stando a quanto emerso da un video pubblicato su Twitter dalla trasmissione Report, la mafia voleva uccidere il conduttore Sigfrido Ranucci.
La rivelazione su Sigfrido Ranucci
Sul profilo Twitter della trasmissione di Rai Tre, Report, è stato pubblicato un video dal quale è emersa una rivelazione inaspettata riguardante il conduttore Sigfrido Ranucci. Intervisto dallo stesso Ranucci, infatti, Francesco Pennino ha rivelato che i Madonia volevano uccidere il giornalista nel 2010, dopo la pubblicazione del libro “Il Patto”, scritto a quattro mani dallo stesso Ranucci e Nicola Biondo. A corredo del video la seguente didascalia: “Minacce di morte a Ranucci: “i Madonia volevano pagare per ammazzarti“.
Francesco Pennino in carcere incontrò esponenti della famiglia Madonia, irritati dal libro sull’infiltrazione di Ilardo in Cosa Nostra e il ruolo dei servizi segreti deviati”. La decisione, stando a quanto rivelato da Pennino, che in quel periodo si trovava in carcere e aveva incontrato alcuni esponenti della famiglia Madonia, non fu messa in atto in quanto stoppata da Matteo Messina Denaro, personaggio più influente della mafia e al momento ancora latitante.
Lettera di minacce a Report
Purtroppo non è la prima volta che Report si ritrova a dover fare i conti con delle minacce. Ad inizio dicembre, ad esempio, nella redazione del programma è stata trovata una lettera anonima con una polvere bianca definita “antrace” sul foglio che l’accompagnava. Sul foglio a quadretti frasi farneticanti scritte apparentemente con un normografo, come “Voi il marcio del sistema corrotto”, “Solo falsa informazione per potere e poltrone. Cercate meglio negli armadi, oltre agli scheletri avete le bombe”. In alto, scritto in pennarello, la sigla N B R, molto presumibilmente Nuove Brigate Rosse, con la stella a cinque punte.
“La Rai ha messo in atto tutti i sistemi di sicurezza nella maniera più idonea“, aveva affermato per l’occasione Ranucci. Per poi aggiungere: “Non ci fermeremo di fronte a degli atti di imbecilli. Personalmente poco tempo fa ho ricevuto minacce di morte da un sedicente gruppo SS, addirittura. Ci hanno rallentato, non certo bloccato”. Subito avvertiti dai responsabili della Security aziendale, sul posto erano prontamente intervenuti inquirenti e Vigili del fuoco. In seguito alle indagini si è scoperto che la polvere bianca fosse, in realtà, materiale inerte.
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Numerosi i messaggi di solidarietà arrivati anche in quell’occasione, come ad esempio dalla stessa Rai che aveva ribadito di supportare “il giornalismo come attività tutelata dalla Carta Costituzionale, in particolare il giornalismo di inchiesta portato avanti con serietà e professionalità”. Anche Federazione nazionale della Stampa italiana e Usigrai si erano schierati “dalla parte di Sigfrido Ranucci e della redazione di Report, minacciata da chi vorrebbe impedire ai cittadini di essere informati su malaffare, truffe, minacce alla loro salute e alla Costituzione. Sentir riecheggiare la sigla Nuove Br ci riporta ad anni bui e dolorosi per il nostro Paese”.