Patrizia muore di Covid, la rabbia della figlia: “Mamma scoppiava di salute, uccisa da superficialità”. Ecco cos’è successo
È forte il grido di dolore di Maria Chiara, medico veterinario e figlia di Patrizia Badiali, maestra di Spoleto morta di Covid a poco più di 60 anni. “Mia madre scoppiava di salute ed è stata uccisa dalla superficialità con cui ancora oggi molti affrontano il Covid. Vi prego: rispettate le regole“, è l’appello della donna. La madre Patrizia, purtroppo, si è spenta dopo aver combattuto il morbo per un mese.
Patrizia aveva scoperto di avere il Covid il 30 novembre scorso, dopo il contatto con la titolare di un’attività che sarebbe andata a lavorare con sintomi legati al suddetto virus, che tuttavia avrebbe sottovalutato. Oltre a Patrizia, anche altre persone che appartenevano allo stesso focolaio hanno contratto il virus. Nel corso dei primi giorni sembrava andare tutto bene, salvo poi il verificarsi di un peggioramento che l’ha portata in terapia intensiva il 10 dicembre. E da lì, purtroppo, non è più uscita, si è spenta infatti martedì 29 dicembre 2020.
Leggi anche:—>Napoli, in 6 aggrediscono un rider, lo picchiano e gli portano via lo scooter [VIDEO]
La figlia Maria Chiara scrive un lungo sfogo in post su Facebook:”Avrei voluto aspettare di più per scrivere questo post, ma poi ho pensato che un dolore e un mese vissuti così non si metabolizzano probabilmente mai. Allora, forse, meglio scrivere a caldo. Questo virus fa male, uccide. Uccide le persone sane, sane e con tanta voglia di vivere come mia madre, che in vita sua probabilmente non ha mai neanche preso un antibiotico. Non sono mai stata terrorizzata da questo mostro e non lo sono neanche ora. Sono invece terrorizzata dalle persone! Sì, perché se (il virus) continua a uccidere e a distruggere intere famiglie la colpa non è della scuola, dei trasporti, del governo: la colpa è delle persone che non rispettano le regole! Mia madre è stata uccisa dalla superficialità con cui qualcuno affronta questa situazione. Basterebbe davvero poco. Basterebbe che tutti facessimo il nostro. Invece no, perché qualcuno si sente superiore alle regole e alle raccomandazioni. Perché tanto, dicono, ‘sono tutte stronzate‘. Peccato però che a pagare sia sempre qualcun altro. Non andrà tutto bene, non ne usciremo. E mi dispiace soprattutto per gli angeli (medici e personale ospedaliero, ndr) che si sono presi cura di mia madre dal momento del ricovero alla sua morte: loro fanno davvero di tutto per ovviare alla negligenza e alla stupidità di certe persone”. La donna chiosa con un appello: “Vi prego, rispettate tutti le regole. Perché (il virus) non perdona e spesso non dà una seconda chance a chi non c’entrava nulla“.