E’ stata ritrovata priva di vita nella sua abitazione, sulla costa dell’Egeo, Kristina Novitskaya. La 30enne, interprete ucraina, aveva le mani ammanettate dietro la schiena e un sacchetto di plastica in testa.
Le indagini
Si presume che la morte della donna sia avvenuta pochi giorni prima e la polizia locale, al momento, indaga per suicidio. Ciò che spinge la polizia a seguire la pista del suicidio è il fatto che la porta di casa era chiusa con la chiave all’interno. Le finestre, inoltre, erano anch’esse chiuse. Altro aspetto significativo, l’assenza di traccia di rissa.
A lanciare l’allarme è stata la famiglia stessa dopo che Kristina Novitskaya non rispondeva al telefono. Al momento del ritrovamento, il corpo era su una sedia al centro della stanza. Era ammanettata e con un sacchetto di plastica in testa. Nella stessa stanza sono state ritrovate anche delle corde, carbone di legna e una sciarpa. Nei rapporti, la polizia turca ha riferito che le telecamere di servizio non hanno registrato alcun movimento dopo il 31 dicembre.
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«Non si è suicidata»
I familiari così come i suoi amici non credono all’ipotesi del suicidio. Allontanano, allo stesso modo, le ipotesi avanzate dalla polizia secondo cui l’interprete ucraina soffrisse di depressione a causa della pandemia e dell’assenza di lavoro. «Questa è davvero una versione strana» afferma un suo amico. «Non credo in queste versioni. – sostiene – Penso stiano cercando di coprire qualcuno di importante». L’amico di Kristina fa riferimento a una presunta amicizia che lei aveva intrapreso con un VIP del posto.
Mystery as female interpreter is found dead in handcuffs with a plastic bag on her head in her apartment in Turkey https://t.co/D3Jixms2ZC
— Daily Mail Online (@MailOnline) January 4, 2021
Kristina aveva conseguito la sua laurea presso l’Università Linguistica Nazionale di Kiev. Qui aveva studiato lingue orientali. Viene descritta come una donna molto riservata circa la sua vita privata in Turchia. Era «allegra e amante della vita». Il suo corpo è stato trasportato all’Istituto di medicina legale per l’autopsia che chiarirà quali sono state le cause della sua morte.