La donna, titolare di un’azienda agricola, se condannata rischia cinque anni di carcere. E’ accusata di istigazione a disobbedire alle leggi di ordine pubblico e vilipendio della Repubblica
Nel pieno del lockdown di marzo un’imprenditrice livornese aveva registrato un video nel quale incitava i concittadini a uscire di casa, dispensando perfino consigli per evitare i controlli delle forze dell’ordine. Adesso, dopo un’inchiesta durata nove mesi, il pm Giuseppe Rizzo ha chiuso le indagini e si avvia a chiedere il rinvio a giudizio dell’indagata, la 40enne A.L., titolare di un’azienda agricola a Livorno. La notizia è stata anticipata dal quotidiano Il Tirreno.
Le accuse contestate dalla Procura sono di istigazione a disobbedire alle leggi di ordine pubblico e vilipendio della Repubblica. Rischia, in caso di condanna, fino a cinque anni di reclusione. Secondo il quotidiano livornese, l’imprenditrice avrebbe inveito contro lo Stato per il lockdown in una diretta Facebook (poi oscurata) alla guida della sua auto. La donna avrebbe poi incitato le persone a uscire di casa fornendo anche la posizione di alcune auto delle forze dell’ordine.
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Dopo una prima segnalazione in Prefettura, la vicenda è quindi passata alla Procura che ha aperto un fascicolo, identificato la donna e l’ha iscritta nel registro degli indagati. Infine la chiusura indagini e la probabile richiesta di rinvio a giudizio, che dovrà essere valutata dal gip.