La famiglia di Gioele e Viviana Parisi non si arrende: il marito della dj chiede aiuto con una petizione online per dire no all’archiviazione dell’indagine come caso di omicidio-suicidio.
Non si arrende la famiglia di Viviana Parisi e del piccolo Gioele Mondello. Lo scorso agosto tutta Italia era rimasta con il fiato sospeso, durante le continue e incessanti ricerche coadiuvate persino da volontari e comuni cittadini. Ricerche che dopo lunghe settimane di tensione, hanno portato al ritrovamento prima del corpo senza vita della donna, poi a quelli che sono stati identificati come i resti del figlio. Ad oggi, la Procura ha avanzato l’ipotesi di archiviazione delle indagini, ma il marito Daniele Mondello lancia una petizione online di raccolta firme: “Cerchiamo verità sulla morte. Vogliamo giustizia, no alla tesi omicidio-suicidio. Sarebbe come ucciderli una seconda volta“.
La raccolta firme per scongiurare l’archiviazione del caso
Al sopraggiungere delle ultime indiscrezioni, secondo le quali la Procura sarebbe pronta a chiudere il caso come omicidio-suicidio, Daniele Mondello si affida al web. Quella tesi, del resto, è stata fin da subito respinta dai familiari, così come anche dallo stesso criminologo Carmelo Lavorino, al lavoro insieme a un team di esperti per far luce su quanto avvenuto ad agosto nei boschi di Caronia.
Nella nota diffusa dagli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza, che rappresentano il papà e la mamma della dj scomparsa, si leggeva chiaramente come “gli accertamenti sui poveri resti della mamma e, soprattutto del bambino, rinvenuti dopo giorni dalla scomparsa, non consentono di giungere a risultati apprezzabili in termini di certezza“. Per tale ragione la famiglia ancora “respinge con forza l’ipotesi che si sia trattato di un caso di omicidio-suicidio, legato alle condizioni psichiche della donna“.
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Per questo, sia lui che i famigliari della mamma e del bimbo morti in circostanze ancora così torbide, chiedono aiuto ai social network e a tutti i loro internauti. Lanciata una petizione online, da firmare se si vuole, per poter impedire alla Procura di archiviare il caso e sospendere le indagini.
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“l giallo di Viviana e Gioele….un NO! alla chiusura delle indagini come omicidio (figlicidio) e suicidio e l’archiviazione del caso. Viviana amava all’infinito il suo bambino e accusarla di omicidio sarebbe ucciderla due volte… non vogliamo una soluzione di comodo ma la verità sulla loro morte… Unitevi al nostro obiettivo affinché chi studia il caso senta il nostro grido di giustizia per due anime belle ed innocenti”. Queste le parole condivise sulla pagina Facebook dal marito di Viviana.