Il 7 gennaio tornano le fasce regionali: cosa ci aspetta?

Prevista dal 7 gennaio la fine delle misure di contenimento applicate durante le festività natalizie. A partire da quel giorno si tornerà all’ormai usuale sistema regionale, diviso in zona rossa, zona arancione e zona gialla. Ad attribuire le diverse zone, le fasce disegnate dal report Iss. 

7 gennaio - meteoweek.com
MeteoWeek.com (da Getty Images)

Tra qualche giorno, precisamente dal 7 gennaio 2021, l’Italia abbandonerà la tinta unita che ha scandito regole e limitazioni durante le festività natalizie. Davanti a noi resta un weekend in zona rossa, lunedì 4 gennaio in zona arancione, e poi ancora un 5 e 6 gennaio in zona rossa. Insomma, nei giorni di zona rossa vengono ribadite le solite regole: coprifuoco dalle 22 alle 5 di mattina, spostamenti consentiti solo per motivi di lavoro, necessità e salute (e per il ritorno al domicilio, residenza o abitazione). Necessaria l’autocertificazione in grado di testimoniale la presenza di una di queste motivazioni. Consentito, una sola volta al giorno, spostarsi per far visita a parenti o amici, anche in altri comuni ma sempre all’interno della propria regione e senza superare il limite massimo di due persone. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti con cui convivono, che non rientrano nel limite massimo di due persone. Consentita l’assistenza a parenti e amici non autosufficienti. Ristoranti e attività di ristorazione (bar, pasticceria e gelaterie) non potranno effettuare servizio al tavolo, mentre resta aperta l’attività di asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio. Non sono permessi assembramenti o consumo di cibo e bevande in prossimità dei locali. Sospese le attività di commercio al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità individuati. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie. Fa eccezione il 4 gennaio, zona arancione, giorno nel quale ci si potrà spostare all’interno del proprio comune senza bisogno di autocertificazione. Sempre il 4 gennaio sarà possibile spostarsi da piccoli comuni sotto i 5.000 abitanti e nel raggio di 30 km, anche nelle zone di confine tra una regione e l’altra. Vietato, però, spostarsi verso i capoluoghi di provincia.

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E dopo?

Sono due, nello specifico, le date che rappresenteranno snodi principali nell’applicazione delle misure per la gestione della pandemia: il 7 e il 15 gennaio. Dopo il 6 gennaio, a partire dal 7 gennaio, è previsto il ritorno al sistema regionale, diversificato in zona rossa, arancione e gialla in base ai parametri individuati. Questo perché il 7 gennaio terminano le regole anti-contagio stabilite per le festività. Il 15 gennaio, invece, decade anche il Dpcm del 3 dicembre che stabiliva chiusure e misure restrittive. Sicuramente dopo il 15 gennaio saranno riconfermati coprifuoco, necessità di indossare la mascherina anche all’aperto.

La prima tappa sarà quindi il post 7 gennaio e il ritorno della divisione in fasce. A determinare la suddivisione tra regioni, i dati attesi nei prossimi giorni e forniti dalla Cabina di regia per il monitoraggio regionale. I dati saranno valutati dal governo, valutazioni che poi produrranno le diverse ordinanze. Intanto, stando alla situazione attuale, la situazione non sembra migliorata di molto, anzi. L’ultimo report dell’Iss evidenzia una risalita dell’indice Rt a 0,93 punti: “In particolare – analizza il documento – 9 Regioni e province autonome sono classificate a rischio basso: 11 sono classificate a rischio moderato, di cui tre (Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Veneto) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Una Regione (Sardegna) ha una classificazione del rischio ‘non valutabile’ -equiparato a rischio alto- data la bassa percentuale di completezza dei dati“. Poi ancora: “L’epidemia in Italia si mantiene grave ancora a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali. Tre regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1 e altre 3 hanno un valore che sfiora l’1. La Regione Veneto oltre ad un Rt puntuale maggiore di uno si accompagna ad una incidenza particolarmente elevata”. Insomma, sono sei le regioni con indice Rt sopra o pari a 1 (Calabria, Liguria, Veneto, Basilicata, Lombardia e Puglia). Calabria, Liguria e Veneto hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario di tipo due e con il rischio di zona arancione. E’ probabile, dunque, che la linea adottata dal governo sarà comunque quella del rigore: “Dobbiamo evitare quanto sta accadendo in altri Paesi, penso al Regno Unito, dove è cominciata la campagna vaccinale ma gli ospedali sono in ginocchio. Da noi i divieti di questi giorni hanno consentito di contenere i numeri, ma la situazione è ancora molto complessa. Servono pazienza e rigore“, ribadisce il ministro Boccia. Ma sulla definizione della divisione in fasce si attendono i dati del 5 gennaio, sulla base dei quali verranno stabilite le zone.

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Ad ogni modo, alcune delle misure attese nelle zone gialle dal 7 gennaio sono: la riapertura della scuola in presenza anche al liceo (ma al 50%). Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5, così come è previsto un rinnovo della misura anche dopo il 15 gennaio. Riconfermate (molto probabilmente anche dopo il 15 gennaio) le misure che prevedono l’utilizzo della mascherina all’aperto e al chiuso, il mantenimento del distanziamento sociale e il divieto di assembramento. Prevista dal 7 gennaio la riapertura dei negozi (che mantengono, però, l’orario di chiusura tra le 19,30 e le 20). Prevista anche la riapertura di bar e ristoranti fino alle 18 per il servizio al tavolo, con massimo quattro persone al tavolo. Consentito l’asporto fino alle 22, sempre consentita la consegna a domicilio. La capienza dei mezzi di trasporto resterà al 50%, palestre e piscine restano chiuse (ma si valuta una riapertura dopo il 15 gennaio). Confermata la chiusura di cinema e teatri e musei, ma anche in questo caso si pensa a soluzioni da adottare dopo il 15 gennaio.

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