Vaccini, perché il Regno Unito ha già dato l’ok a quello Astra-Zeneca. L’Ue, invece, attendere la fine di gennaio
Il Regno Unito ha approvato, dopo il vaccino Pfizer, anche il vaccino Astra Zeneca prima degli altri Paesi e in particolare, prima dell’Unione Europea. Sono in molti a domandarsi come mai e non è semplice dare una risposta poiché alla base c’è un intreccio di verità scientifiche e battaglie politiche come, ad esempio, la nota Brexit.
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Quel che ci si chiede è se i funzionari dell’Mhra siano migliori di quelli dell’Ema, o se si cerchi di assecondare una politica che pressa per trovare subito una soluzione all’attuale emergenza Covid per poi ottenere l’approvazione dell’opinione pubblica. Non essendo semplice comprendere tutto questo, ecco alcune risposte.
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L’Mhra, ente regolatore britannico è una delle agenzie più rigorose nell’ambito della comunità scientifica e quindi è molto difficile che possa aver approvato i vaccini Pfizer e Astra Zeneca per assecondare il governo. Quel che invece è certo è che non si è coordinata con le altre autorità europee, in totale spirito Brexit. Prima di approvare il vaccino Astra Zeneca, vi sono stati “rigorosi studi clinici e un’analisi approfondita dei dati da parte di esperti dell’MHRA, che ha concluso che il vaccino ha soddisfatto i suoi rigorosi standard di sicurezza, qualità ed efficacia”. Per quanto riguarda l’approvazione del vaccino Pfizer, invece è andata così, come ha spiegato June Raine, direttrice MHRA, servendosi della metafora di una scalata: “Abbiamo iniziato a prepararci nel giugno scorso. Lavorando sui dati parziali fornitici dall’azienda il 10 novembre scorso eravamo al campo base. Poi con le analisi finali abbiamo fatto l’ultimo sprint e oggi siamo arrivati in vetta”. In poche parole, gli inglesi avrebbero lavorato in parallelo con le aziende farmaceutiche impegnate nella creazione del vaccino. Senza aspettare, come di norma, che tutte le fasi della sperimentazione di un farmaco siano concluse affinché le agenzie inizino il percorso per l’ approvazione.
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L’ultimo studio sul vaccino Astra Zeneca da parte della Gran Bretagna su 2.471 persone a cui hanno iniettato metà dose e poi una intera 4 settimane più tardi, ha rilevato un’efficacia del 90%. Intanto per ciò che concerne l’Unione Europea l’Ema ha comunicato che i dati consegnati da Astra Zeneca non bastano neppure per una licenza provvisoria. Questo perché la multinazionale con base nel Regno Unito avrebbe fornito solo dati dei propri studi clinici, quando ne servirebbero altri sulla qualità del vaccino. La ditta non avrebbe neanche richiesto formale approvazione all’Ema.
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