Sfratti bloccati con il decreto Milleproroghe, la rabbia e il “grido di aiuto” dei proprietari: nessun risarcimento da parte del governo, eppure per molti cittadini i soldi dell’affitto sono indispensabili per continuare a vivere.
Il governo ha annunciato la proroga del blocco degli sfratti al 30 giugno 2021. Presa già durante il primo lockdown, la misura sarebbe dovuta rimanere in vigore fino all’estate, ma dopo il rinvio al 31 dicembre, ora lo stop è stato esteso fino al 30 giugno con il decreto Milleproroghe.
Uno stop, questo, che sebbene faccia comodo agli inquilini, per i proprietari di immobili rischia di trasformarsi in un vero e proprio inferno. Da considerare, infatti, che per molti cittadini il canone di locazione costituisce l’unica fonte di reddito. Se gli affittuari non pagano – causa anche dell’emergenza Covid – ora non possono nemmeno, però, procedere per mandarli via. Come riportato da Il Messaggero, che tra l’altro ha raccolto in redazione diverse lettere in merito, i proprietari di immobili colpiti dagli effetti della pandemia e ora anche dagli stop del governo, risultano anche quelli che a differenza di altre categorie pare non abbiano diritto a rimborsi, sostegni e ristori.
Sale dunque la rabbia e la delusione, e continuano a fare forte pressione affinché il blocco eviti almeno di fare presa sulle sentenze esecutive di sfratto pronunciate prima del lockdown. E si chiedono a gran voce, poi, ristori rivolti a tutti quei proprietari che ospitano inquilini morosi. “La proroga in pratica porta a quasi un anno e mezzo il periodo di requisizione di immobili privati, appartenenti nella massima parte a famiglie di piccoli risparmiatori. Il tutto senza alcun risarcimento in favore dei proprietari, a cui è stato persino chiesto di continuare a pagare l’Imu”, ha spiegato infatti il presidente di Confedilizia.
Le vittime colpite dallo stop agli sfratti
Emblematiche le lettere pervenute alla redazione del Messaggero. Tutte sono state firmate da quei proprietari di immobili che a causa dello stop agli sfratti si trovano ora senza fonte di sostentamento, dato che ad essere ospitati nelle loro case sono inquilini morosi. Come il caso di Daniela D., che lancia un “grido d’aiuto per i miei genitori“. “Mia mamma ha 64 anni e mio padre ne farà 67 a breve, versano in condizioni economiche difficili, però lo Stato non li aiuta. Sono proprietari di due appartamenti, ma non sono ricchi: in uno di questi ci abitano, mentre l’altro lo hanno dato in locazione a inquilini che si sono presto rivelati morosi”, spiega infatti alla redazione la donna.
E prosegue: “I miei non lavorano, non prendono ancora la pensione visto che non hanno raggiunto la soglia di età necessaria e da ormai più di un anno non incassano nemmeno l’affitto della casa che hanno locato per avere i soldi per vivere“. Da settembre 2019, infatti, non ricevono più la cifra che gli spetta, e per questo si erano rivolti all’avvocato per agire con lo sfratto. “Era gennaio di quest’anno, subito prima del lockdown, però a giugno (dopo il pagamento dell’Imu) è stato deciso di bloccare gli sfratti per morosità fino al 31 dicembre 2020. Con la proroga del blocco fino a giugno 2021 mio padre perderà in tutto 22 mesi di affitto. Per giunta mia madre è rimasta vittima nel frattempo di una grave malattia“.
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Nelle stesse condizioni dei genitori di Daniela, però, vi è anche Angela C., una pensionata che da fine 2019 non vede i soldi dell’affitto del suo appartamento. “Il conduttore ha smesso di pagarmi dopo solo due mesi che era entrato in casa mia, ignorando pure i pagamenti delle spese condominiali. Il Covid non era ancora arrivato e per me è stato l’inizio di un inferno: ho avviato una causa un anno fa esatto e a luglio il giudice ha finalmente convalidato il tanto atteso sfratto, fissato per il 7 gennaio prossimo”, ha spiegato la signora alla redazione del Messaggero.
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Chiaramente, la proroga fino al 30 giugno del blocco degli sfratti per morosità ha reso vani gli sforzi della signora. “Penso che con quest’ultima decisione il governo in pratica stia requisendo gli immobili per sedici mesi ai proprietari come me, che nel frattempo pagano le tasse e sostengono i costi condominiali, anche se vittime di casi di morosità colpevole, come se per noi la pandemia non esistesse. Il blocco attualmente lascia ampia azione a conduttori che consapevoli della situazione, intenzionalmente, prendono vantaggio dalle tragedie altrui”, ha infine concluso la pensionata. E si sottolinea, che oltre a lei e ai genitori di Daniela, sono in tantissimi a riscontrare le stesse, drammatiche e logoranti problematiche provocate dall’emergenza Covid e dalle misure imposte dal governo.