Prendono a calci l’auto di dottoressa e infermiera: “Dovete dirci chi è la donna positiva al Covid”

Prendono a calci l’auto di dottoressa e infermiera: “Dovete dirci chi è la donna positiva al Covid”. Ecco che cosa è accaduto

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Una dottoressa e un’infermiera hanno subìto un’aggressione all’interno di un condominio da parte dei vicini di casa di una donna contagiata dal Covid-19. Questi, infatti, insistevano nel voler sapere a tutti i costi chi fosse la persona infetta nel palazzo. È successo a Carrara di Fano (Pesaro-Urbino). Dopo la visita a un’anziana che aveva bisogno di essere ricoverata in ospedale e per cui le due donne avevano contattato l’ambulanza, due uomini le hanno avvicinate e hanno iniziato ad aggredirle verbalmente.

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Insistevano nel voler sapere chi fosse la persona contagiata ma le due donne hanno chiarito di non poter dare informazioni in merito. Tuttavia, hanno dato ai due uomini consigli per cautelarsi. Quando infine sono salite sulla loro auto, hanno sentito come se i due volessero aggredirle anche fisicamente: infatti  all’esterno quelli continuavano a protestare, fare foto e guardare documenti in auto. Infine avrebbero preso l’auto a pugni e calci.

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Secondo quando riferito da Fabrizio Valeri, coordinatore Usca Fano, la dottoressa e l’infermiera “non hanno subito danni ma sono sconvolte“. Il lavoro degli operatori Usca “è un mestieraccio, vanno nelle case a rischio, a fare del bene e vedersi aggredire…siamo arrivati a un punto di non ritorno, la gente ha perso la testa. Io penso che invece di attaccare chi lavora, chi va a vaccinare, chi va a ‘tamponare’ se la prendessero con quelli che vanno in giro senza mascherine, si assembrano e non rispettano le regole, conservino energie per questo.

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“Voglio esprimere vicinanza e tutta la mia solidarietà alla dottoressa e all’infermiera dell’Usca aggredite”, afferma Sara Cucchiarini, assessore comunale alle Pari opportunità del luogo, “e mentre, bardate con tute, guanti e mascherine anti-covid, stavano facendo il loro lavoro, già durissimo. Stiamo impazzendo? Non c’è giustificazione alcuna a tale deplorevole atteggiamento e mi auguro che le forze dell’ordine possano risalire ai responsabili e intervenire severamente”.

Anna Di Donato

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