Medici specializzandi impegnati nella campagna di vaccini anti-coronavirus: invece di essere pagati, gli verranno riconosciuti 4 crediti formativi. Una possibilità che sta creando polemiche.
“Non è un problema di soldi. Ma di rispetto per il nostro lavoro e anche di formazione professionale”: così la dottoressa Federica Viola, vicepresidente di Federspecializzandi, associazione di categoria dei medici specializzandi. I quali dovrebbero essere impiegati all’interno della campagna vaccinale contro la pandemia di Covid 19 che è partita ufficialmente nel nostro paese il 27 dicembre. Manodopera che sarebbe di fatto gratuita visto che il “corrispettivo” sarebbe l’assegnazione di 4 crediti formativi all’interno del loro percorso di specializzazione.
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Stiamo parlando di medici, che appunto stanno svolgendo la fase di specializzazione del loro percorso formativo. Medici che hanno già dato il loro contributo in questi drammatici mesi, come ci ricorda la dottoressa Viola: “In tanti hanno risposto all’emergenza andando a lavorare nei reparti Covid, nei dipartimenti di Igiene e Prevenzione, facendo contact tracing, anche a seconda della loro formazione. Ammalandosi anche. In tanti sono stati disposti a cambiare la loro specificità per dare una mano: ho lavorato nei reparti covid con medici che provenivano dalla medicina dello Sport, cardiologi, oculisti”.
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Un impegno che ha ovviamente distolto i medici dalla loro formazione che, non dimentichiamocelo, è quella degli specialisti di domani. Ora, questa nuova possibile interruzione del percorso formativo; in più, la mancanza di una retribuzione a quelli che sono dei professionisti, medici laureati che pretendono rispetto per il loro lavoro. Nel video l’intervista alla dottoressa Viola.