Tra i conduttori più apprezzati e conosciuti del mondo dello spettacolo nostrano, Flavio Insinna si è di recente rese protagonista di una gaffe a L’Eredità che non è passata di certo inosservata. Il presentatore ha quindi deciso di chiedere scusa ai suoi telespettatori. Ecco cosa è successo.
La scuse di Flavio Insinna
Nel corso della puntata de L’Eredità andata in onda il 25 dicembre Flavio Insinna (scopri la sua carriera) si è reso protagonista di una gaffe che non è passata di certo inosservata. Il noto presentatore si trovava alle prese con la formulazione di un quesito riguardante Camillo Benso conte di Cavour quando ha fatto una gaffe che ha scatenato un bel po’ di polemiche. Al centro dell’attenzione la celebre frase scritta il 7 settembre 1860, ovvero “I maccheroni sono cotti e noi li mangeremo“. La frase, ricordiamo, fu mandata attraverso un telegramma all’ambasciatore piemontese in Francia annunciando l’arrivo di Giuseppe Garibaldi a Napoli.
L’errore commesso dal conduttore riguarda l’anno. Insinna, infatti, aveva sottoposto il quesito chiedendo quale fosse la frase scritta nel “1869“. In quell’anno, però, Cavour era già morto e la frase era stata scritta qualche anno prima. Molti,, quindi, i telespettatori che hanno subito fatto notare l’errore tramite social, dando così il via ad una vera e propria polemica. In tanti infatti hanno fatto notare che Cavour nel 1869 era già morto e pertanto c’era evidentemente un errore nella formulazione della domanda rivolta. Il conduttore ha quindi deciso di chiedere scusa per l’errore commesso. Nell’anteprima della puntata di martedì 29 dicembre, infatti, è stato trasmesso un video registrato a casa sua, attraverso il quale ha appunto chiesto scusa.
Il conduttore al centro delle polemiche
Una volta messe a placare le voci in merito alla gaffe su Camillo Benso conte di Cavour, ecco che il conduttore è finito al centro di un’altra polemica. Durante la punta de L’Eredità andata in onda domenica scorsa, infatti, durante il gioco della ghigliottina ha affermato: “Io sono totalmente contrario alla caccia, lo dico“. Parole che non sono passate, anche in questo caso, inosservate, finendo per dar vita ad altre polemiche. In particolare il presidente di Federcaccia, Massimo Buconi, ha scritto una lettera pubblica attraverso la quale ha voluto sottolineare come il noto conduttore si sia “lasciato andare a commenti discriminatori e offensivi nei confronti dell’attività venatoria e dei suoi praticanti”.
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Una vicenda che molto probabilmente potrebbe avere anche strascichi di tipo legale. La nota diffusa da Federcaccia, infatti, fa sapere di ver “dato mandato ai propri legali di valutare gli estremi per intentare un procedimento legale per diffamazione”. Ma non solo, sono stati invitati i cacciatori e le loro famiglie a non seguire il programma e preferire altre marche rispetto a quelle che vengono pubblicizzate nel corso del gioco. Una vicenda che anche in questo caso ha fatto in poco tempo il giro del web. Sui social, infatti, è diventato virale l’hashtag #iostoconflavioinsinna.