Da mezzanotte il Regno Unito applica le norme Brexit: questo l'aeroporto londinese di Heathrow (Getty Images)
Da questa notte il Regno Unito sarà ufficialmente fuori dall’Unione Europea e la Brexit sarà cosa fatta. Alcuni consigli per non rinunciare a viaggiare…
Alle 23 (ora di Londra) ora italiana, quando scatterà Capodanno per Londra e il Regno Unito – dove sono indietro di un’ora rispetto all’Italia – la Brexit sarà un dato di fatto. E molte cose cambieranno. Vediamo come.
Da tempo il Regno Unito ha avviato un portale – anche in lingua italiana – che consente di avere informazioni circa un potenziale trasferimento, a seconda delle proprie esigenze. Sia che si tratti di trovare un lavoro, o di rispondere a una richiesta di lavoro specifico, o di studiare per un determinato periodo di tempo, o anche solo per un visto turistico di breve durata, la prassi sarà comunque molto più rigida e restrittiva.
Chi vive già in Regno Unito (da almeno tre mesi) sarà agevolato e avrà tempo fino a fine giugno per fare richiesta per il Settlement Scheme. Difficilmente si rischierà l’espulsione da luglio in poi. Ma potrebbero subentrare problemi.
Londra prevede questa procedura on-line definita ‘pre-settlement’: attraverso di esso si ottiene un nulla osta che dovrebbe consentire un passaggio più agevole.
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Il Regno Unito ha comunque un bisogno disperato di mano d’opera e sa che con la Brexit rischia moltissimo in termini di produttività. Dunque non c’è alcun interesse a chiudere le porte a chiunque. Chi vorrà trasferirsi nel regno non potrà farlo da turista sperando poi di trovare un lavoro. Dovrà prima trovare un lavoro, averne la garanzia: e sulla base di questo trasferirsi. Questo è molto importante. Le modalità di accesso al lavoro del Regno Unito consentiranno una visita per i colloqui, magari una per un test e un ambientamento. Ma senza il lavoro sarà impossibile restare in Regno Unito. E il tentativo di fermarsi oltre i termini consentiti sperando di trovare un altro lavoro potrebbe portare all’espulsione e anche allo stato di ‘persona non gradita’.
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Per quanto riguarda il turismo le cose resteranno simili a come le abbiamo vissute fino a oggi. Tre mesi continuativi su sei per girare liberamente nel Regno Unito; ma dal prossimo ottobre la carta d’identità (nemmeno quella elettronica) basterà più. Sarà necessario il passaporto. La nostra patente era e resta valida in tutti i paesi del Regno Unito. Ma se si decide di trasferirsi definitivamente sarà necessario ottenere la patente britannica.
Per quanto riguarda controlli e dogana tutto sarà esattamente come oggi: Londra era fuori dall’area Schengen anche prima. Sarà d’obbligo la verifica del documento, l’identificazione, la dichiarazione dello scopo della propria visita. Attenzione a quello che si porta in valigia, soprattutto se si tratta di generi alimentari. Un regolamento a riguardo ancora non c’è. Ma sicuramente massicce quantità di cibo potrebbero essere fermate alla dogana.
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