Nella giornata di ieri, l’Ema ha fermato il lancio del vaccino AstraZeneca. Uno studio rende noti errori di metodo nei test. Ma la sicurezza e la tollerabilità del farmaco non sono in discussione.
Torna a far discutere il vaccino AstraZeneca, ovvero uno dei più vicini alla sua immissione sul mercato per combattere il Covid-19. Dopo il metodo prodotto da Pfizer e BioNTech, che è già in circolazione in tutta Europa, e quello che Moderna sta già somministrando negli Stati Uniti ed è in attesa nel Vecchio Continente, in teoria il prossimo ad arrivare nel nostro Paese e nel resto dell’Europa dovrebbe essere proprio il vaccino AstraZeneca. Ma in base all’imposizione resa nota ieri dall’Ema (agenzia europea del farmaco) questa immissione sul mercato tarderà ad arrivare.
In molti si sono chiesti il perchè di questo stop inatteso e improvviso. Ma stando a uno studio condotto e fatto circolare in queste ore, sarebbero emerse le motivazioni dello stop da parte dell’Ema. È stata infatti effettuata una analisi del nuovo protocollo relativo allo studio di fase III, un passaggio fondamentale per “regolamentare” il vaccino. A pubblicarla sono stati gli autori del sito internazionale Clinicaltrials.org, i quali hanno svelato l’arcano. Qui, infatti, vengono resi pubblici tutti i dati che emergono dalle sperimentazioni dei vari rimedi contro il Covid-19.
E stando a quanto è emerso da questa analisi, il vaccino AstraZeneca avrebbe portato alla luce alcuni errori di metodo durante i test. In particolare ci si sofferma su quelli che sono i dati emersi dalla prima sperimentazione del rimedio prodotto in tandem da AstraZeneca e Oxford, contro il Covid-19. Per questo motivo in particolare è arrivata la decisione da parte di Ema, che dunque si aspetta lo svolgimento di nuovi test per fugare ogni dubbio. Anche se “la sicurezza e la tollerabilità del vaccino prodotto da AstraZeneca e Oxford restano fuori discussione“.
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A rendere nota questa esternazione è stato Carlo Centemeri, un farmacologo che opera per la Giovanni Lorenzini Medical Foundation. Gli addetti ai lavori, dunque, fugano ogni dubbio sulla qualità del rimedio contro il coronavirus prodotto da AstraZeneca e Oxford. L’unica criticità emersa riguarda proprio il metodo con cui sono stati condotti i test. E in questo contesto si inserisce la valutazione fatta dall’Agenzia europea del farmaco, che ha detto stop alla diffusione. Si è parlato in maniera chiara del fatto che sia “improbabile” l’immissione sul mercato già da gennaio 2021.
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“Al momento, AstraZeneca ha fornito solo dati sui propri studi clinici all’Agenzia europea per i medicinali“, ha dichiarato il vice-presidente esecutivo di Ema Noel Wathion. Dunque non ci sono informazioni sufficienti per far sì che il vaccino AstraZeneca possa essere somministrato in maniera libera. Sempre secondo Wathion, l’Agenzia europea del farmaco ha “bisogno di dati aggiuntivi sulla qualità del loro vaccino“. Il numero due di Ema ha sottolineato che l’azienda produttrice deve ancora presentare una domanda formale per dare il via libera al proprio prodotto.