Ce lo ricordavamo diverso, Roberto Saviano, che ora è diventato alleato della Camorra. Almeno, secondo Andrea Velardi. Il consigliere comunale leghista di Verona ha definito lo scrittore “il miglior promoter della Camorra”, parlando della revoca della cittadinanza onoraria allo scrittore. Proposta avanzata proprio dalla Lega per i rapporti tesi tra Saviano e Matteo Salvini. “Saviano è riuscito a fare andare di moda lo stile Genny, ha reso un mito Ciro” , ha detto il leghista via Instagram, riferendosi alla serie tv Gomorra e mostrandosi alla guida con musica dance di sottofondo.
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E sarebbe proprio questa, tra l’altro, una delle motivazioni che hanno spinto per la revoca della cittadinanza allo scrittore che, dal suo canto, non avrebbe mai ringraziato la città. “Saviano si è fatto attrarre dal dio denaro e dai benefici di quel genere di battaglia per mitizzare quel mondo. Non è mai venuto qua a Verona. Ora si lamenta perché fa mainstream e ottiene visibilità, a cui è molto legato”, ha proseguito Velardi.
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Alcuni esponenti del Pd, hanno definito il video del consigliere leghista, accusato – tra le altre cose – di essersi ripreso alla guida commettendo una violazione del codice della strada. Così, ad esempio, ha commentato Federico Benini, capogruppo dem in consiglio comunale a Verona: “Purtroppo con questo video Velardi ha mostrato il vero volto di questa amministrazione. Verona non è come il consigliere Velardi e lo dimostrano le oltre 8 mila firme che stiamo raccogliendo”. Infatti, il PD, nei giorni scorsi aveva organizzato una petizione su Change.org contro la revoca della cittadinanza allo scrittore, che vive sotto scorta dal 2006. La petizione ha già raggiunto circa 8 mila firme.
La polemica con Luigi De Magistris
Qualche tempo fa, un attacco a Roberto Saviano è arrivato anche dal Sindaco di Napoli Luigi De Magistris. “Mi occupo di mafie, criminalità organizzata e corruzione da circa 25 anni, inizialmente come pubblico ministero in prima linea, oggi da sindaco di Napoli. Ed ho pagato prezzi alti, altissimi“, ha detto De Magistris che poi prosegue: “Non faccio più il magistrato per aver contrastato mafie e corruzioni fino ai vertici dello Stato. Non ti ho visto al nostro fianco. Caro Saviano, ogni volta che a Napoli succede un fatto di cronaca nera, più o meno grave, arriva, come un orologio, il tuo verbo, il tuo pensiero, la tua invettiva: a Napoli nulla cambia, sempre inferno e nulla più, più si spara, più cresce la tua impresa”. Poi, il riferimento alla criminalità organizzata: “Non posso credere che il tuo successo cresca con gli spari della camorra. Se utilizzassi le tue categorie mentali dovrei pensare che tu auspichi l’invincibilità della camorra per non perdere il ruolo che ti hanno e ti sei costruito. E probabilmente non accumulare tanti denari”.