Matteo Renzi continua a fare pressione sul governo: i soldi del Recovery Fund rappresentano una occasione unica, “non è tempo di meline”.
Continua la pressione – ormai costante – di Matteo Renzi sul governo. Uno dei grimaldelli con cui l’ex premier sembra intenzionato a scardinare l’esecutivo di Conte è il Recovery Fund: “Facciamo sul serio. Ci stiamo giocando l’osso del collo: non è tempo di meline. Per questo, abbiamo proposto di investire i soldi del Recovery Plan non su progetti evanescenti e raffazzonati ma sulle parole chiave dell’Italia del 2030″. Un concetto che Matteo Renzi ha ribadito anche oggi, sulla sua newsletter. D’altronde il leader di Italia Viva ha mostrato fin da subito di non condividere i progetti di gestione dei 209 miliardi in arrivo dall’Europa. Una programmazione – secondo Renzi – fumosa, poco chiara, che mette a rischio l’efficacia di una possibilità irripetibile per l’Italia: poter fare affidamento ad una disponibilità economica enorme (anche se sono soldi che in gran parte dovremo restituire). Una polemica, quella sulla gestione del Recovery Fund, che sembra veramente l’anticamera ad una crisi di governo vera e propria.
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Italia Viva e Renzi hanno spesso mostrato insofferenza nei confronti di molte delle scelte effettuate dal governo Conte II. D’altronde che potessero esserci problemi di compatibilità tra Renzi ed il Movimento 5 Stelle (che rimane l'”azionista di maggioranza” di questo governo per numero di parlamentari, ndr) era abbastanza chiaro a tutti. Renzi che da nemico numero uno diviene alleato di governo, dopo aver ricevuto attacchi violenti per anni. E che, d’altronde, non ha mai lesinato valutazioni negative all’azione politica dei grillini. Era abbastanza chiaro che il mix potesse essere esplosivo. La gestione dei soldi del Recovery Fund, a partire dall’ipotesi di affidarne la gestione ad un team di “tecnici”, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Ma la questione è ovviamente più ampia: il partito di Renzi accusa il Governo di non imboccare con decisione la strada delle scelte forti, quelle che servono all’Italia sopratutto in questo momento. E, di conseguenza, il ragionamento è: se non si producono risultati (almeno dal punto di vista di Iv), che ci stiamo a fare? : “Italia Viva sta in maggioranza per cambiare le cose, non per occupare dei posti. Siamo l’unico partito che sta facendo politica sui contenuti. E non a caso quando devono rispondere dicono: “Eh, ma loro sono antipatici””. E’ una riflessione che lo stesso Matteo Renzi ha condiviso sempre utilizzando la sua newsletter : “Oggi ho letto dei commenti fantastici: le cose che dice Renzi sono giuste, il problema è che le dice Renzi. Se non fosse una cosa seria ci sarebbe da ridere”.
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Al netto della polemica politica, il messaggio appare chiaro: le proposte che facciamo sono sensate, ma vengono considerate meno del dovuto perchè arrivano da Renzi. Qual’è il non detto di questa battuta? Ne suggeriamo uno: la storia politica di Renzi è agli antipodi rispetto a quella del Movimento 5 Stelle, per cui la sintesi è molto difficoltosa, anche per una inimicizia cronica che lo stare nella stessa maggioranza non ha limato. E quindi anche la visione su quello che serve al paese è differente, i punti di vista distanti. La politica, sopratutto quella di governo, è fatta di compromesso, si sa: ma tra Italia Viva e questo governo, c’è ancora spazio di contrattazione? La risposta a questa domanda va a chiarire anche le possibilità che esistono affinchè questo governo duri ancora un pò.