“Il vaccino e il Recovery sono due grandi occasioni per rilanciare l’Europa”, dice Paolo Gentiloni

Paolo Gentiloni, in una lunga intervista rilasciata a La Repubblica, fa il punto sui diversi scenari che l’Italia si trova ad affrontare.

Una lunga intervista rilasciata a La Repubblica è stata occasione, per Paolo Gentiloni, di fare il punto sui diversi scenari e sulle varie crisi e sulle varie ipotetiche soluzioni che l’Italia si trova a dover affrontare, insieme al mondo intero. Il commissario europeo agli Affari economici parte proprio dall’argomento da tempo all’ordine del giorno: i vaccini. Vaccini che si presentano come una grande occasione per rilanciare l’Europa: “La distribuzione dei vaccini anti-Covid 19 ed il Recovery Fund sono una grande occasione per rilanciare l’Europa ma per garantire il successo del Recovery Plan l’Italia deve introdurre procedure straordinarie con leggi capaci di accelerare gli investimenti”, ha detto Gentiloni.

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Il vaccino contro il Coronavirus è per Gentiloni una lezione sull’importanza della scienza, della ricerca e della trasparenza, che sono tutti valori europei ed occidentali. Valori usciti vincitori da questa terribile crisi perché ad aver perso sono i sovranisti e gli antiliberali”. Proprio qualche giorno fa, il commissario aveva garantito l’arrivo di tutte le dosi in maniera contemporanea in tutti i Paesi Ue.

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Non c’è un ritardo italiano, quindi, ma l’appuntamento più importante è nella seconda metà del 2021 e nel 2022, appuntamento a cui non si può mancare. Eppure, secondo Gentiloni, ci sono alcune spese che la Commissione Ue in generale non considera accettabili e che non vorrebbe più sostenere. “Quelle che danneggiano l’ambiente o che tendono a favorire consensi effimeri”, dice Gentiloni che quindi sostiene una svolta tutta green. Ma anche procedure straordinarie e corsie preferenziali per impiegare i fondi – del Recovery – entro il 2026. “Una volta definiti gli obiettivi, la vera sfida è l’esecuzione, come ha ricordato Draghi. Solo il Parlamento  può creare queste corsie preferenziali e procedure straordinarie. Servono leggi. Bruxelles ha chiesto chiarezza negli interlocutori sul piano: ogni governo si dia le strutture ad hoc che preferisce. Ciò che importa è che siano efficaci”.

 

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