Filippo Festini, docente di infermieristica all’Università di Firenze, condivide sui social la sua posizione no vax: “Non è sicuro, io non mi vaccino”. Immediata la replica dell’ateneo: “Ignora la realtà epidemiologica, la sua interpretazione è gravemente fuorviante”.
Affronta la sua battaglia no vax su Facebook, il docente di di Scienze Infermieristiche Filippo Festini. Associato all’Università di Firenze, il professore ha infatti spiegato che non ha alcuna intenzione di vaccinarsi. In un vecchio post – pare reso privato dallo stesso autore dopo essere finito nel centro delle polemiche – Festini aveva infatti sentenziato contro la presunta sicurezza dei farmaci, prodotti a suo dire in troppo poco tempo e poco chiari in merito alla reale efficacia e agli effetti indesiderati. Con un polverone sollevato principalmente da un originario articolo di Repubblica, è arrivata comunque immediata la replica della task force dell’Università di Firenze.
“Lo capite che è impossibile sperimentare e mettere a punto un farmaco in sette mesi? Lo capite che, a meno di essere dei veggenti, in sette mesi non è possibile sapere nulla di attendibile riguardo alla sua efficacia, alla sua sicurezza ed agli effetti indesiderati?”. Queste le parole lasciate il 18 dicembre scorso su Facebook da Filippo Festini, il “docente negazionista” del quale La Repubblica ha parlato in un recente articolo.
Ora il professore associato all’Università di Firenze ha provveduto a rendere privati – se non a cancellare – i messaggi incriminati. Ma fino a poco fa, però, era possibile leggere sul suo profilo “io non mi vaccinerò“, e ancora, “come docente di metodologia della ricerca so che sette mesi per sperimentare un qualsiasi medicamento non sono sufficienti a garantire che esso non abbia effetti avversi o indesiderati nel medio e lungo termine”.
E ai sostenitori della campagna di vaccinazione contro il Covid-19, partita con il Vaccine Day domenica scorsa, ecco le parole che ha rivolto il docente: “La cosa triste è che lo fate per fede, per adesione ideologica, non per consapevolezza scientifico-professionale, non perché avete studiato, vi siete documentati e avete scelto in modo informato”.
Per il professor Festini, il vaccino Pfizer sarebbe in grado di ridurre il rischio di contrarre il Covid “di meno dell’1%“. Questo genere di dichiarazioni, oltre a tutto il polverone “negazionista” sollevato sempre attraverso i suoi social, hanno chiaramente suscitato l’immediata reazione dell’Università di Firenze, presso la quale l’esperto sarebbe tra l’altro docente associato. In merito a ciò, i membri della task force Covid 19 Paolo Bonanni (Igiene), Alessandro Bartoloni (malattie infettive), Gian Maria Rossolini (microbiologia e virologia), Giulio Arcangeli (medicina del lavoro) hanno rilanciato, pubblicazioni e studi alla mano, i “dati di efficacia e sicurezza” del vaccino Pfizer/Biontech.
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Dati, questi, che sono stati “pubblicati il 10 dicembre sul New England Journal of Medicine, il più autorevole giornale medico al mondo”, e che parlano di una percentuale di efficacia pari al 95%. Rigettata inoltre anche la teoria di Festini legata all’effetto placebo, promossa dal fatto che il 99% dei soggetti trattati “fintamente” con il vaccino, non si sono poi infettati comunque nel periodo successivo.
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“La protezione data dal placebo assomiglierebbe a quella data dal vaccino”, profetizzava infatti il docente no vax di infermieristica. Tuttavia, l’interpretazione di Festini, spiegano gli esperti, “ignora completamente la realtà epidemiologica di una pandemia“, oltre ad essere – e questo lo si sottolinea – “gravemente fuorviante“. Dato questo inaspettato clima, dall’Università di Firenze parte perciò un importante appello, rivolto “ai professionisti sanitari e a tutta la popolazione ad aderire con convinzione” alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19 messa in atto dal nostro governo, in sinergia con tutti gli altri stati europei – e non solo.
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