Passa a larga maggioranza alla camera la Manovra che adesso passerà al vaglio del senato dove non dovrebbero esserci problemi per la maggioranza
Con il voto favorevole di 298 deputati, i contrari sono stati 125, solo otto gli astenuti, la Camera ha approvato la manovra da 40 miliardi che prevede alcuni effetti importanti sulla prossima manovra del bilancio.
L’esame della manovra passa ora al Senato dove, secondo gli osservatori, non dovrebbero esserci problemi per un’approvazione che potrebbe diventare definitiva fin da dopodomani, mercoledì 30 dicembre. L’approvazione alla fine è arrivata con un ok multilaterale sull’ordine del giorno presentato da Giorgia Meloni, portavoce di Fratelli d’Italia che prevedeva una maggiore autonomia amministrativa per Roma Capitale.
A chiarirlo è stata una nota ufficiale firmata dai portavoce del Movimento Cinque Stelle di Camera e Senato: “Per la verità avevamo iniziato a lavorare a questo intervento normativo fin dall’inizio della legislatura – si legge nella nota scritta – il M5s aveva visto approvare a prima firma Silvestri, proprio su questo argomento. Ma è il momento di accelerare”.
“Roma – conclude la nota parlamentare – ha diritto ad avere autonomia amministrativa e poteri speciali come altre capitali europee. É fondamentale che il Governo intraprenda azioni immediate affinché Roma possa avere accesso diretto ai fondi per trasporti, politiche sociali e a quelli indiretti europei”.
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Tra le principali novità ci sono anche gli incentivi auto, la proroga del Superbonus a tutto il 2022, il bonus mobili che sale a 16mila euro, il bonus bagno per sostituire docce e rubinetti. Confermato anche un nuovo voucher per gli occhiali da vista così come l’assegno unico per i figli.
La chiave di lettura della manovra è una maggiore disponibilità di denaro per combattere l’emergenza finanziaria. Niente tagli ma aumenti di spesa. Dei 40 miliardi 24 sono stanziati direttamente in bilancio. A questi si aggiungono oltre 15 miliardi dal Recovery Fund la cui approvazione a questo punto diventa determinante per l’Italia. Anche se restano forti le tensioni politiche su questo argomento.
Le voci della manovra prevedono 6 miliardi per la scuola, 4 per la sanità, altrettanti per i settori in crisi (turismo e trasporti, soprattutto dopo il Covid. Scompare inveve il fondo per la pandemia che inizialmente aveva un peso da 3,8 miliardi. Sarà sostituito dal nuovo scostamento di inizio anno con l’ultima versione del decreto Ristori che accorperà in un solo testo gli ultimi quattro interventi.
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