Cosa può succedere dopo il 7 gennaio: tutte le ipotesi

Il 7 gennaio è la data di scadenza dell’attuale decreto, decreto che limita la mobilità nel periodo natalizio. Cosa accadrà dopo?

L’attuale decreto varato a Palazzo Chigi ad “hoc” per limitare gli assembramenti durante il periodo natalizio finirà il 7 gennaio. Le restrizioni, come sappiamo, prevedono l’alternanza di zona rossa e arancione con qualche deroga per vedere parenti e amici. Ciò nonostante, il numero dei morti è ancora alto e a spaventare è il tasso di positività dei tamponi, balzato al 12,8%.

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Secondo Il Sole 24 Ore, queste due settimane di zona rossa e arancione potrebbero coincidere con un probabile calo dei test eseguiti, da cui deriverebbe una visione parziale della reale situazione del contagio sul territorio. Potrebbe insomma derivare una visione falsata, illudendoci che il contagio sia passato. Spaventa anche la variante del virus inglese, ormai arrivata in Italia ed anche in Francia.

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Secondo gli esperti, è complesso prevedere l’impatto che potrebbe avere il periodo di feste natalizie, ma non è escluso un aumento rilevante della trasmissione del Coronavirus. Pertanto, le ipotesi sostanziali sembrano essere due: tutta l’Italia zona gialla oppure zone diverse in base all’indice di contagio. L’Italia potrebbe ripiombare in lockdown? Possibile, ma al momento la strada sembra difficile. Quanto alle scuole, a gennaio il primo ciclo sarà in presenza al 100 per cento, le superiori saranno invece al 75 per cento. Nelle scuole secondarie di secondo grado, il 100% delle attività continuerà a svolgersi per tutti gli studenti, fino alla pausa natalizia, tramite didattica digitale integrata. Dal 7 gennaio 2021, il 75% della popolazione studentesca dovrà tornare alla didattica in presenza. Resta garantita, però, la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali.

Chiara Feleppa

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