Ha lasciato di stucco milioni di telespettatori, accumulando una vittoria dopo l’altra, ma alla fine Massimo Cannoletta super campione de L’Eredità, ha deciso di lasciare il quiz di Rai 1. Ecco perché
Un percorso molto lungo quello di Massimo Cannoletta a L’Eredità, che ha fatto appassionare milioni di italiani, che ogni giorno l’hanno seguito davanti al piccolo schermo. Il 46enne leccese ha voluto dire addio al programma e tutti coloro che si erano “abituati” alla sua presenza, come ad una persona ormai di famiglia, dovranno rassegnarsi.
Ieri Cannoletta ha offerto un colpo di scena che nessuno si sarebbe mai aspettato: e così che vittoria dopo vittoria per ben 51 giorni di fila, ha ceduto il titolo, durante il Triello contro l’ingegnere Francesco: “Mi ritiro, lascio l’Eredità ad altri campioni” Sono state queste le parole del fortissimo concorrente. “Grazie davvero, dedico questa mia partecipazione ai positivi al Covid che mi hanno scritto per loro siamo stati un modo per alleggerire un po’ la situazione. Non vedo l’ora che finiscano queste restrizioni Flavio, meriti da parte mia un bacio e un abbraccio”, ha salutato commosso Massimo Cannoletta. Ma perché questa decisione?
Tutti si chiedono perché Massimo Cannoletta abbia preso una decisione così drastica poco prima della vigilia di Natale e dopo aver accumulato ben 280 mila euro.
“La mia scelta nasce da una combinazione di motivi. Da giorni sentivo che la mia avventura stava per finire, mi aspettavo di essere eliminato prima o poi. Tanto che scherzavo con gli altri concorrenti, gli dicevo: “cercate un sicario che mi faccia fuori”. Ma non mi andava di fingere, di non rispondere a domande che sapevo, solo perché ormai sentivo finito il mio percorso: per rispetto del programma, dei concorrenti e dei telespettatori. Allora mi sono posto una scadenza: la puntata di oggi. Mi sono detto che se non fossi stato eliminato prima, oggi avrei fatto un passo indietro. E così mi sono ritirato”.
Ha risposto il super campione al Messaggero, aggiungendo che ad incidere su questa decisione è stata anche la stanchezza, fisica e mentale, dovuta anche alle restrizioni per il Covid, che gli impedivano di tornare nella sua Regione, la Puglia, quando voleva, ma non nega che per lui è stata un’esperienza meravigliosa: “Il solo fatto di aver conosciuto Flavio è stato un privilegio, come un premio garantito per la partecipazione.”
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