Rifiutato il presepe donato dalla Regione Campania alla Lombardia: arrivato un secco no da Milano. L’opera artigianale, rispedita al mittente, è stata allora offerta a Bergamo. Per il sindaco Gori è “un gesto che unisce i territori”.
Sono già partiti i primi presepi realizzati in occasione di un’iniziativa promossa dalla Regione Campania. Con “Viaggio in Italia del Presepe napoletano“, infatti, verranno donati presepi a diverse città d’Italia, così da promuovere l’unione dei territori e condividere un sano spirito di solidarietà in un periodo difficile come questo. Eppure, se già diverse località hanno accolto le creazioni dei maestri artigiani con gioia e gratitudine, in quel di Milano c’è chi punta un secco no. Nessuna esposizione della preziosa opera natalizia, dunque: un gesto, questo, che si è tradotto in non poco imbarazzo.
Bergamo, Gori: “Gesto molto significativo”
Secondo quanto si apprende, a dire no al presepe regalato da Vincenzo De Luca alla Regione Lombardia non è stato il governatore Fontana, quanto l’assessora al Turismo e anche al Marketing e alla Moda, ovvero la maestra di sci alpino Lara Magoni – non leghista, come forse ci si aspetterebbe, ma esponente di Fratelli d’Italia.
Rifiutato dalla capitale della moda, allora, il presepe se ne va in direzione Bergamo (la città più colpita dal Covid), per accomodarsi a Palazzo Frizzoni, sede istituzionale del Comune. Accolto con gioia e soddisfazione, queste le parole che il sindaco Giorgio Gori ha scritto in una lettera di ringraziamento indirizzata a Napoli: “Il gesto, molto significativo, offre la possibilità di apprezzare la bellezza di un’opera artigianale ricca di storia che valorizza il patrimonio culturale napoletano e le antiche tradizioni. Un gesto che unisce i territori ed esprime un messaggio di speranza in un momento di grande difficoltà collettiva“.
Iniziativa per promuovere speranza, vicinanza e solidarietà
“Viaggio in Italia del Presepe napoletano” è un’iniziativa mossa dalla Campania con la quale, attraverso un bando cofinanziato con lo Stato, sono stati prodotti diversi presepi di pregiata fattura artigianale da regalare, come segno di unione e vicinanza, alle varie Regioni italiane. Nel rispetto delle norme anti Covid disposte a livello nazionale, sono stati spediti i primi 9 presepi, realizzati “alla maniera del Settecento” e che portano le firme dei Michele Buonincontro, Lucio Ferrigno, D’Auria, Giovanni Giudice, Carmela Manzavino, Fratelli Capuano, Salvatore Gambardella e Genny Di Virgilio.
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Nelle ultime ore, il primo gruppetto di opere (nei quali era compresa quella ripudiata a Milano) hanno già raggiunto le sedi municipali di Zagarolo (Lazio), di Firenze e di San Francesco di Paola (Calabria), così come anche il Museo Castromediano di Lecce, la chiesa dei Martiri di Torino, la sede della Regione a Bologna a Palazzo Malvezzi, il Salone nobile di Palazzo Sceriman di Venezia, la sede della Regione Veneto, e un salone dell’assessorato regionale al Turismo della Sicilia.
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In merito alla ricca iniziativa, si era già espresso felicemente anche l’assessore Casucci. “Il Viaggio in Italia del Presepio Napoletano inaugura un nuovo Grand Tour delle cose, ancor prima della mobilità delle persone”, aveva infatti sottolineato. “I manufatti – proseguiva poi l’assessore – resi disponibili in favore di Regioni e Province autonome saranno a carattere permanente, in modo che potranno essere esposti anche per periodi più lunghi rispetto alle sole festività natalizie, considerando la previsione di flussi turistici di prossimità”. Un’idea, questa, che pare però non essere stata affatto gradita dal capoluogo lombardo.