?Bruno Barbieri, giudice veterano di Masterchef, presiede l’edizione in corso del popolare programma di Sky con una maggiore consapevolezza rispetto al passato. Nonostante l’emergenza Coronavirus che, come in molte altre trasmissioni, ha costretto il reality di cuochi amatoriali ad adeguarsi ad alcune particolari regole finalizzate a limitare il contagio, Masterchef resta un programma ambito e di sicuro successo: la prima puntata andata in onda ha battuto ogni record d’ascolto.
A consolidare il successo di Masterchef Bruno Barbieri che in una recente intervista rilasciata a Huffingtonpost ha dichiarato che non lascerà il suo ruolo di giudice a meno che non lo caccino a calci. Un’affermazione che conferma quanto il cuoco che ha collezionato 7 stelle Michelin adori scoprire nuovi talenti in cucina: “Io resto a Masterchef finché non mi cacciano a calci nel sedere. Voglio vedere chi ha il coraggio di mandarmi via.” Barbieri ha anche detto che quest’anno pretende molto dai concorrenti e si aspetta persone professioniste oltre che appassionate in cucina:
“Penso che, dopo dieci anni, i concorrenti siano molto preparati e ho bisogno di vedere cuochi che non ci fanno perdere tempo e che possano regalare momenti di grande gastronomia e grande cuore. Non sono un giudice cattivo, questo è semplicemente il mio modo di interpretare il ruolo.” Lo chef ha poi aggiunto che cerca il talento vero: “Voglio trovare il talento, è la mia missione. Cerco l’anima dei concorrenti oltre alla tecnica.”
Bruno Barbieri ha poi voluto sottolineare che il rapporto con gli altri due giudici Locatelli e Cannavacciuolo è perfetto, insieme riescono a comprendere e a esaltare le capacità dei potenziali cuochi: “Sono chef straordinari, mi permettono di essere così come sono. Quest’anno c’è un affiatamento addirittura maggiore rispetto al trio della prima stagione di Masterchef (con Carlo Cracco e Joe Bastianich, ndr). Eravamo dei personaggi mentre adesso ci divertiamo.”
Lo chef stellato ha poi posto l’accento sull’atipicità di questo Natale, saranno feste diverse lontano dalle persone a cui vogliamo bene, ma possiamo unirci anche grazie alla tecnologia: “È difficile stare lontani dalle persone che amiamo. Questa pandemia ci deve dare forza anche se tutto il mondo sta soffrendo. Dobbiamo stare uniti virtualmente con la tecnologia. Non bisogna mollare mai nella vita e questo virus non distruggerà l’umanità.”
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