Galli su vaccino: già prima dose immunizza chi lo fa, ma dopo alcuni giorni. Così il direttore di Malattie infettive del Sacco di Milano
Il direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, intervistato a Buongiorno, su Sky Tg 24, ha parlato del vaccino anti Covid. “Già dopo la prima somministrazione di vaccino” ci sarà una prima immunizzazione, “ma dovranno passare comunque alcuni giorni. In condizioni naturali gli anticorpi si riscontrano in titolo ragionevole dopo una decina di giorni dalla comparsa dei sintomi. Un vaccino di solito costringe il fisico a una risposta immunitaria più potente, valida e immediata rispetto ad un’infezione naturale, per cui dovremmo avere una risposta immunitaria rapidamente“.
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Galli precisa che “i dati sul primo vaccino a disposizione ci dicono che le persone vaccinate sono state protette fin dall’inizio. Il numero di casi di infezione avuti nell’arco dei primi 21 giorni dalla vaccinazione è già nettamente inferiore rispetto al gruppo placebo“.
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Per Galli sottoporsi al vaccino “è un atto dovuto, pensato e condiviso. Il vaccino c’è, ha garanzie di validità e sicurezza, lo vado a fare anche per proteggere me stesso, ma credo che fare il vaccino sia anche un dovere sociale, soprattutto nella prospettiva di raggiungere l’immunità di gregge. L’immunità di gregge sarà la cosa che ci toglierà da un guaio altrimenti mai finito e che consentirà davvero la ripresa dell’attività normale, di vivere finalmente in maniera tranquilla le nostre esistenze“.
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Galli sottolinea che negli ospedali “si può confidare, non è difficile fare le prime vaccinazioni negli ospedali. C’è sia il modo di conservare il vaccino che di prepararlo e somministrando. Le prime vaccinazioni avranno un significato numericamente limitato ma fortemente simbolico. Coinvolgeranno le persone in prima linea, che rappresenteranno una testimonianza. Non ci vedo niente di male, anzi credo possa essere utile per far capire alle persone che se determinate persone fanno la vaccinazione, senza se e senza ma, la vaccinazione è una cosa per tutti“.
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