Voli dal Regno Unito bloccati: rimborsi e voucher. Tutti i diritti dei passeggeri bloccati nel Regno Unito per colpa del Dpcm arrivato senza preavviso.
Il Dpcm che il governo ha emanato domenica ha lasciato interdetti i viaggiatori che si dovevano spostare tra Regno Unito e Italia. Le misure arrivate senza alcun preavviso danneggiano anche le compagnie aeree. Almeno i viaggiatori possono riavere indietro i soldi spesi per i biglietti dei voli persi. Molti italiani sono rimasti bloccati nel Regno Unito e non possono ritornare a casa per le feste di Natale, delusi e arrabbiati. Nel frattempo possono solo aspettare e sperare che il governo organizzi voli di rimpatrio. Altrimenti fino al 6 gennaio prossimo gli italiani non potranno rimpatriare, stando al nuovo dpcm di domenica 20 dicembre. Il motivo di questo provvedimento è la variante del virus, più infettiva ma probabilmente non più pericolosa del Covid-19 col quale abbiamo combattuto finora, che è stata scoperta in Gran Bretagna.
A farne le spese oltre i viaggiatori anche le compagnie aeree che irritate e arrabbiate lamentano la fretta di questo dpcm approvato di domenica e comunicato con una Pec di due righe. “Non ci hanno neanche spiegato come comportarci per i voli che nel frattempo erano già partiti dal Regno Unito: abbiamo deciso in modo autonomo di far sbarcare i passeggeri, rispettando tutte le misure di sicurezza” spiega una fonte interna di una compagnia aerea britannica. Per quanto riguarda i voli di rimpatrio sono di responsabilità del governo. Anche se verranno utilizzati vettori aerei delle compagnie, si tratterà di voli di Stato.
Anche Enac è in attesa di un segnale dall’esecutivo. Segnale che per ora non è arrivato. Oltre aspettare i voli di Stato almeno i viaggiatori dal Regno Unito, a cui è stato cancellato il volo, possono è chiedere il rimborso. Questi possono infatti chiedere il rimborso del prezzo del biglietto o il voucher, per assicurarsi, intanto, di non perdere almeno il denaro speso per un viaggio per ora impossibile. L’alternativa sarebbe la riprotezione su un altro volo, una strada sconsigliata però in questo momento di grande incertezza.
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Il dpcm blocca i voli dal Regno Unito: cosa possono fare gli italiani in attesa del rimpatrio
EasyJet ricorda ai suoi clienti queste tre alternative, la riprotezione gratuita e specifica che “i passeggeri saranno informati individualmente qualora il loro volo dovesse essere cancellato”. Anche Alitalia pone ai clienti tutte le possibili alternative: modifica della prenotazione senza integrazione tariffaria (ovviamente, entro la data di partenza prevista del volo cancellato); cambio prenotazione (qui invece si potrebbe pagare l’integrazione); un buono per viaggiare in futuro, maggiorato di 15 euro in caso di impossibilità di riprotezione o se la proposta di re-booking non fosse accettata dal cliente; cambio di destinazione o rimborso del biglietto.
Il cambio data è gratuito anche per i passeggeri Ryanair, così come la possibilità di essere rimborsati. “Nel caso di tutti gli altri collegamenti da/per il Regno Unito che potranno rimanere attivi, Ryanair opererà questi voli per facilitare tutti i passeggeri che devono viaggiare per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e sono prenotati o desiderano spostare la propria prenotazione su uno di questi voli. Se tali passeggeri (prenotati su voli operativi) non desiderano viaggiare nei prossimi 5 giorni prima di Natale, Ryanair agevolerà il cambio gratuito della loro prenotazione (senza costi di modifica) per qualsiasi data fino al 15 marzo”.
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Il Dpcm vieta i voli dal Regno Unito, ma non i voli verso il Regno Unito. In questo modo, non tutte le compagnie aeree seguono la stessa politica. EasyJet continua a far viaggiare i propri aerei dall’Italia verso il Regno Unito, mentre su Alitalia e RyanAir non permettono voli verso il Regno Unito.