Vaccino Covid, l’accusa del settimanale tedesco Der Spiegel. La Commissione Ue ribatte: falso, selezionati i vaccini più promettenti
Secondo una lunga inchiesta del settimanale tedesco Der Spiegel, ripresa in Italia dal Corriere della Sera, la Commissione europea avrebbe rallentato e limitato l’acquisto delle dosi di vaccino anti-Covid prodotto da Pfizer-BioNTech per non danneggiare il gruppo francese Sanofi, con il quale ha già concluso un contratto ma che è in ritardo sullo sviluppo della sua versione del farmaco.
Per il settimanale ciò spiegherebbe i ritardi rispetto ad altri Paesi (come Stati Uniti e Regno Unito) nell’avvio delle vaccinazioni nei Paesi dell’Unione europea. Ue che, fin qui, ha addotto come motivazione le sue più puntuali procedure di approvazione di nuovi farmaci.
Nelle scorse settimane Berlino avrebbe inoltre fatto molte pressioni affinché l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, anticipasse di sette giorni l’approvazione del vaccino di BioNTech. La cancelliera Angela Merkel ha infatti incontrato (in videoconferenza) i due creatori del vaccino, Ozlem Tureci e Ugur Sahin. Ma secondo il settimanale di Amburgo sarebbe ormai troppo tardi: «L’Unione europea ha comprato pochi vaccini, in ritardo e dai produttori sbagliati». Così facendo, la Germania non avrebbe la quantità di vaccini necessaria a riportare sotto controllo la pandemia entro il prossimo autunno.
L’unica soluzione – aggiunge il periodico – è che il governo tedesco rompa la solidarietà europea e cominci ad acquistare dosi di vaccino per conto proprio. Su 1,3 miliardi di dosi ordinate dall’Ue, infatti, solo 300 milioni di quello della Pfizer-BioNTech e 80 milioni (più un’opzione per altri 80) del siero dell’americana Moderna sono certi di essere consegnati.
Del primo, la Germania avrà diritto a solo 55,8 milioni di dosi. Pochissime se consideriamo che il Paese ha una popolazione di oltre 80 milioni di persone e servono almeno due dosi a testa. Per questo, secondo la Bild Zeitung, la Merkel starebbe seriamente pensando di ordinare altre 30 milioni di dosi del vaccino BioNTech che, insieme a un altro ordine dall’americana Moderna, porterebbero la capacità di vaccinazione della Germania a 136 milioni di dosi, poco sotto la soglia dell’immunità di gregge.
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«Acquistare di più da una compagnia tedesca non sembrava equo», dice una fonte al settimanale tedesco. Dal canto suo, la Commissione smentisce categoricamente e nega di aver voluto «aspettare» per proteggere Sanofi. Anzi, afferma di aver selezionato i vaccini più promettenti e avanzati. A sostegno della propria tesi lo Spiegel sostiene che la Ue si è limitata a comprare «solo» 80 milioni di dosi con un’opzione per altri 80 da Moderna, nonostante avessero potuto assicurarne fino a 300 milioni di dosi, secondo quanto dichiarato dall’Ad dell’azienda americana, Stephane Bancel.
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Intanto, aumenta l’irritazione di Berlino, visto che Sanofi la scorsa settimana ha annunciato che non sarà in grado di assicurarsi l’approvazione per il suo vaccino fino al quarto trimestre del 2021. Mentre il gruppo britannico-svedese AstraZeneca è in ritardo sul suo vaccino. «La Germania – afferma Karl Lauterbach, scienziato e responsabile della Sanità per la Spd, uno dei due partiti al governo – potrebbe acquistare i vaccini direttamente dalle compagnie e penso debba farlo adesso».
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