Dal 24 zona rossa, ma fino al 23 tutti in giro: e la terza ondata? [VIDEO]

Dal 24 tutti in zona rossa, ma fino al giorno prima liberi tutti, per lo shopping natalizio. Ma così non si rischia comunque la terza ondata?

Un colpo al cerchio, uno alla botte: come d’altronde ci ha abituato, dall’inizio della pandemia. E’ un pò di nuovo questa, quindi, la scelta del governo per gestire il periodo delle festività. Natale e Capodanno dunque blindati, ma fino ad un minuto prima del 24 dicembre, assembramento di fatto quasi libero.

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Lo raccontano le immagini, che non mentono: le strade dello shopping, i negozi, i centri commerciali presi d’assalto per i regali e gli acquisti consueti in questa fase, con evidenti rischi per la salite e l’incolumità delle persone.

Bloccare tutto tra Natale e Capodanno è necessario per evitare un pericoloso volano di esposizioni e contagi, che produrrebbero numeri drammatici a gennaio? Va bene: ma il rischio è che le occasioni di esposizione che si vogliono evitare dal 24 dicembre al 6 gennaio si siano moltiplicate, appunto, fino al 23. Speriamo di no, speriamo che non sia così: ma l’impressione che le scelte su chiusure ed aperture siano più dettate dall’affanno di inseguire il virus piuttosto che da una pianificazione il più accurata possibile.

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Se si valuta che l’unica possibilità è chiudere, lo si faccia, ma da subito: naturalmente predisponendo veri ristori per le categorie che sono in difficoltà, stanziando i giusti fondi per garantire la possibilità alle attività di tenere la serranda abbassata senza il rischio di non rialzarla più. Ma questo non è avvenuto durante la prima ondata e non sta avvenendo ora, nonostante i mesi trascorsi e l’esperienza accumulata. E quindi, per accontentare un po’ tutti – medici e commercianti, Comitato Tecnico Scientifico e Confindustria – alla fine il rischio di danneggiare un pò tutti è molto forte.

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