Scomparso il 9 dicembre scorso, Paolo Rossi, campione del mondo, ha lasciato un grande vuoto nel mondo del calcio. Le parole del suo primogenito, Alessandro, rilasciate in una recente intervista, scaldano il cuore e dimostrano il bellissimo rapporto che c’era tra lui e il celebre calciatore.
Quella partita dei Mondiali del 1982 è impressa nella mente e nei cuori degli italiani, come rimangono impresse le parole del figlio di Paolo Rossi, Alessandro, il quale, attraverso la sua testimonianza, fa ben capire che persona straordinaria era Pablito, soprannominato così, dopo aver dimostrato le sue performance, al campionato del mondo 1978 in Argentina.
Nato proprio nel 1982, l’anno di quei Mondiali di calcio indimenticabili, disputati in Spagna, Alessandro Rossi è il figlio della prima moglie del campione, Simonetta Rizzato.
Alessandro ha intrapreso una strada diversa da quella del padre, e dopo aver fatto gavetta nell’impresa immobiliare fondata da Paolo Rossi a Vicenza, diventa geometra ma con una passione del tutto diversa: la viticoltura. Oggi infatti si dedica al vino e viaggia tra Vicenza e la tenuta di famiglia in Toscana.
E’ così che Alessandro Rossi ha raccontato della sua infanzia e di come suo padre non l’abbia mai forzato a fare ciò che non gli piaceva:
“Ricordo che da piccolo giocavamo nel cortile di casa, dove ho imparato a fare i primi palleggi. Mi diceva: “Non ti devi preoccupare del fatto che sei mio figlio. Se ti piace il calcio, gioca a calcio. Se non ti piace, lascialo perdere. Nella vita devi fare quello che ami e io ti sosterrò sempre” Ha raccontato l’imprenditore.
Alessandro Rossi ha anche due sorelle, nate dalla relazione di Paolo con la sua seconda moglie, Federica Capelletti. Sono le piccole Maria Vittoria e Sofia Elena. Alessandro ha voluto tranquillizzare il padre, lasciandogli una promessa molto importante e che fa commuovere:
“Gli ho detto che non si doveva preoccupare per le mie sorelline, che hanno dieci e otto anni. E gli ho fatto una promessa: ci sarò sempre io al loro fianco, a farle crescere”.
Il figlio di Paolo Rossi ha raccontato inoltre l’altruismo del padre e di quanto, nel corso della sua vita, si sia prodigato per il prossimo:
“era una persona solare, sempre con il sorriso. Amava aiutare il prossimo, dare una mano. Era anche molto riservato e quindi in pochi sanno che per 25 anni ha girato gli ospedali di tutta Italia per aiutare i bambini malati di leucemia e di altre gravi malattie. Riusciva a dare amore anche a chi non conosceva”.
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