Gaia e Camilla, il pm di Roma: “Condannate Pietro Genovese a 5 anni”

Morte di Gaia e Camilla, il pm di Roma ha richiesto la condanna a 5 anni di carcere per Pietro Genovese. Prevista per oggi la sentenza ufficiale del gup Gaspare Sturzo. 

Gaia e Camilla, condanna 5 anni a Genovese
da sinistra, Pietro Genovese e le 16enni Gaia e Camilla

A quasi un anno dall’incidente che ha provocato la morte di Gaia e Camilla, è prevista per oggi, 19 dicembre, la sentenza del gup Gaspare Sturzo. Il verdetto era atteso già nel mese di novembre, ma il magistrato aveva chiesto di ascoltare in aula alcuni testimoni, prima di di provvedere con la sentenza finale. Non si muove, però, la linea del pm di Roma: “Condannate Pietro Genovese a 5 anni di reclusione per omicidio stradale plurimo“, ha infatti ribadito il pm Roberto Felici, già espressosi in merito alla condanna lo scorso 28 settembre.

Ipotizzato un concorso di colpa delle vittime

Durante il processo, che si celebra con il rito abbreviato, la difesa del 21enne Pietro Genovese ha sempre sostenuto che le ragazze hanno attraversato la strada di notte, mentre pioveva, lontano dalle strisce pedonali e quando il semaforo pedonale era rosso. Per la procura, invece, il ragazzo stava usando il cellulare mentre era al volante, aveva bevuto oltre il consentito prima di mettersi alla guida e non stava rispettando il limite di velocità imposto dalla tipologia di strada. Sempre stando a quanto avanzato dalla Procura, inoltre, il giovane avrebbe persino cercato di fuggire dopo l’impatto che è risultato fatale per le due ragazzine.

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Alla luce di ciò, la pena richiesta dal pm Roberto Felici è di cinque anni, ipotizzando dunque un concorso di colpa. Per stabilire il verdetto finale, il gup Gaspare Sturzo ha preferito ascoltare diversi testimoni, così da risalire all’esatta posizione delle ragazzine – rimandando, di fatto, la sentenza da novembre a dicembre. Secondo quanto si apprende dalle fonti, però, pare che i testimoni abbiano dato nuovamente delle versioni discordanti Se da un lato i consulenti hanno calcolato che le vittime si trovassero lontane dalle strisce pedonali, altre voci avrebbero affermato che sia Gaia che Camilla si trovassero nei pressi dell’attraversamento.

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Genovese, si ricorda, ha più volte affermato di non aver visto le due ragazze sopraggiungere per tutta una serie di fatalità – la pioggia, il buio, e una presunta auto che in quel momento sopraggiungeva insieme alla sua e che avrebbe coperto la visuale.

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