Farmaci animali 10 volte più cari di quelli umani, Prestipino (Pd): «Una vergogna nazionale»

La denuncia della deputata Pd Prestipino tramite un post: il Ministero della Salute boccia il suo emendamento per abbassare i costi dei farmaci veterinari

patrizia prestipino
Patrizia Prestipino (Pd)

«Vi racconto una storia. Ma il finale scriviamolo insieme». Inizia così il post di denuncia pubblicato su Facebook da Patrizia Prestipino, deputata del Partito democratico da sempre impegnata nella lotta per i diritti degli animali. Al centro del dibattito i costi delle cure e dei medicinali per i nostri amici a quattro zampe, che arrivano a costare fino a dieci volte di più di quelli per gli esseri umani.

La denuncia di Prestipino

«Voi sapete quanto io ami gli animali – ha premesso la deputata dem – e quanto mi impegni alla Camera dei deputati anche per loro, perché siamo davvero in pochi a farlo lì dentro. Non da ultimo, per abbattere i costi dei farmaci veterinari, che sono una vergogna nazionale e chi ha dovuto curare i propri animali ne sa qualcosa».

«Dopo tre anni di miei tentativi che si infrangevano contro un muro, finalmente i Deputati PD e la maggioranza tutta hanno fatto quadrato intorno a un mio emendamento in Legge di Bilancio, molto equilibrato, che va proprio in questa direzione: far risparmiare milioni di italiani che hanno scelto di adottare un animale e che magari vorrebbero anche poterlo curare senza accendere un mutuo, se malauguratamente si ammalasse. Tanto più in tempi di crisi economica come questi. E che cosa succede? Dopo giorni di interlocuzione con il ministero della salute e l’Aifa, a brutto muso il servizio veterinario del Ministero dà parere contrario al mio emendamento», ha spiegato amareggiata Prestipino annunciando però che porterà avanti la sua battaglia.

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«Inviatemi le vostre segnalazioni»

La deputata ha poi invitato i suoi follower a raccontare le proprie esperienze, pubblicando anche la foto dello scontrino dei farmaci comprati per curare il suo gatto cardiopatico. Foto che non lascia adito a dubbi: il prezzo è circa dieci volte superiore a quello del corrispettivo per uomini.

«Mi sono vicine tante associazioni animaliste e dei consumatori, e anche tanti colleghi che hanno capito l’importanza sociale di questo provvedimento, a cominciare dal Presidente della commissione Bilancio, Fabio Melilli, senza il sostegno del quale il mio emendamento non sarebbe arrivato dove è miracolosamente arrivato, i colleghi Ubaldo Pagano e Martina Nardi e la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento Simona Flavia Malpezzi che in questa battaglia ci ha creduto da subito, insieme alla battagliera senatrice Loredana De Petris».

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E conclude: «A questo punto vi chiedo: la signora anziana che vive con una pensione di 800 euro al mese, una donna divorziata o un padre di famiglia che magari ha perso il lavoro, come possono affrontare spese del genere per curare il proprio gatto o il proprio cane?».

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