Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero incassato i finanziamenti del Parlamento Europeo dichiarando un’attività di assistenza politica che in parte non sarebbe stata realizzata
Ammonta a 525.000 euro il sequestro preventivo eseguito questa mattina dai finanzieri di Milano a carico dell’ex europarlamentare di Forza Italia Lara Comi, 37 anni, e di altri cinque indagati, tra assistenti e collaboratori della politica saronnese.
Il provvedimento è stato eseguito dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza ed è stato disposto dal gip Raffaella Mascarino su richiesta dei pm Bonardi-Furno-Scudieri, titolari dell’indagine.
Gli indagati e l’accusa
Gli indagati sono accusati, a vario titolo e in concorso, di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche a danno del Bilancio dell’Unione Europea“. Oltre a Comi, risultano indagati anche Gianfranco Bernieri, gli assistenti parlamentari Enrico Giovanni Saia e Maria Carla Ponzini e gli assistenti locali Giovanni Pio Gravina e Alessia Monica.
Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero incassato i finanziamenti del Parlamento Europeo dichiarando un’attività di assistenza politica che in parte non sarebbe però stata realizzata, per poi retrocedere alcune somme alla stessa Comi e al padre. Le indagini sono state coordinate dalla GdF in collaborazione con i funzionari dell’Ufficio europeo per la Lotta Antifrode-Olaf.
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La “Mensa dei poveri”
Stando a quanto riferito dalla Procura, si tratterebbe di un ulteriore sviluppo della maxi inchiesta “Mensa dei poveri” su un presunto giro di tangenti e nomine pilotate in Lombardia. Al centro del filone principale dell’indagine c’è Nino Caianiello, “ras” varesino di Forza Italia.
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Comi risultava infatti già indagata per truffa all’Ue nell’ambito di un altro filone dell’inchiesta milanese, nella quale i pm hanno già chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio. Per quei fatti (estranei al sequestro di oggi) tra novembre e dicembre 2019 Comi era finita agli arresti domiciliari, poi revocati dal Riesame.