Andrea e Paolo uniti dal ciclismo e da un tragico destino: morti entrambi a poche ore di distanza

Andrea e Paolo uniti dal ciclismo e da un tragico destino: morti entrambi a poche ore di distanza. Stroncati da un male incurabile

Paolo-Meteoweek.com

Andrea e Paolo erano amici con una grande passione in comune: il ciclismo. Erano insieme persino durante il ricovero all’Hospice Antica Fonte di Conegliano, e lo saranno persino nell’ultimo saluto. I funerali si svolgeranno, infatti, domani alle 15 in due posti diversi: uno a San Polo di Piave, l’altro a San Vendemiano. Entrambi ex corridori, avevano una grande amicizia e addirittura il padre di Andrea, Antonio, direttore sportivo della Rinascita Ormelle Borgo Molino, era stato anche direttore sportivo di Paolo all’Orsago Mobil House.

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Martedì sera Andrea Noale si è spento a 48 anni. Dopo aver intrapreso la carriera di corridore prima con la Marense e poi nell’Orsago, era diventato direttore commerciale dell’azienda Sipa: “Il lavoro era la sua grande passione”, dice la moglie Irani. “Ciò che faceva gli piaceva molto. Era entrato giovanissimo in Sipa, fino ad assumere il ruolo di direttore commerciale. Viaggiava molto, in Italia ed all’estero, Stati Uniti, Sud America, in Brasile”. E in uno dei suoi viaggi, a Città del Messico, aveva incontrato la moglie. Dal matrimonio era nato Santiago. Poi Andrea si è ammalato di da un male incurabile ed era finito all’Hospice di Conegliano, dove a pochi metri era ricoverato l’amico Andrea, anche lui affetto dalla stessa malattia.

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Ieri invece è deceduto Paolo Sant, a 44 anni. Era grande appassionato di ciclismo e pesca, operaio nella azienda Freschi Imballaggi di Cison di Valmarino. Uomo molto solare, pazzo per il ciclismo sin da piccolo grazie al cugino Roberto, oggi direttore sportivo del Veloce Club San Vendemiano. Dopo i primi anni era passato agli juniores nell’Orsago Mobil House guidato all’epoca da Carletto Tonon con Antonio Noale. Poi la carriera dilettantistica nella De Nardi e nel Sonego. All’età di 25 anni la decisione di lasciare il mondo del ciclismo e cominciare a lavorare. Nel tempo libero si dedicava a bici e  pesca.

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Il cugino Roberto, lo ricorda così:”Era attivo e gioioso, sempre pronto a darmi una mano alle corse di biciclette”. La sua compagna, Vania, gli è stata accanto con forza e coraggio lungo il duro percorso della malattia. Lascia i genitori Giuseppe e Diva. Il suo funerale si terrà domani alle 15 nella chiesa parrocchiale di San Vendemiano e contemporaneamente, si terrà anche quello del suo amico Andrea.

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