Gli emendamenti firmati da Leu e Pd sono stati ritirati e dunque non votati: nella Manovra di Bilancio non sarà introdotta la patrimoniale.
La patrimoniale non sarà nella Manovra di Bilancio di quest’anno. Sono stati infatti ritirati oggi – mercoledì 16 dicembre – gli emendamenti per introdurre lo strumento di tassazione dei ricchi. A comunicarlo in commissione Bilancio alla Camera, il deputato di Liberi e uguali Luca Pastorino. Per questo motivo le richieste di modifica, che avevano già ottenuto parere
negativo di relatori e governo, non sono state votate dall’Aula.
Quali erano le proposte di patrimoniale
L’imposta progressiva
Le idee di introduzione di una patrimoniale si articolavano in due proposte. La prima, che aveva come primi firmatari i deputati Nicola Fratoianni, in quota Leu, e Matteo Orfini, del Pd, prevedeva la cancellazione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti bancari e sui conti di deposito titoli. Le due tassazioni sarebbero state, in quel caso, sostituite con un’imposta progressiva “sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500 mila euro”.
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Il contributo di solidarietà
La seconda proposta, invece, era stata avanzata da Federico Fornaro, sempre di Leu, che risulta come primo firmatario. Il provvedimento avrebbe istituito, solamente per l’anno 2021, un contributo di solidarietà a carico dei contribuenti con una ricchezza netta superiore a 1,5 milioni di euro, escludendo dal calcolo l’abitazione principale. L’aliquota prevista era dell’1 per cento da versare entro il 30 novembre 2021.
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La reazione di Fratoianni
Lo stop ai due emendamenti sulla patrimoniale è stato commentato da Fratoianni sulla sua pagina Facebook. Il deputato ha spiegato che, seppur respinti, i provvedimenti sono almeno serviti ad aprire un dibattito sulla questione. E ha annunciato che Leu ripresenterà il suo “emendamento nel dibattito alla #Camera e poi al #Senato. In questi giorni molti, anche nella maggioranza, hanno aperto all’idea di una maggiore tassazione sulla ricchezza. L’emendamento presentato è servito a rompere un tabù e ad aprire un dibattito“, ha scritto l’esponente politico.
Ha aggiunto infine: “Siamo ovviamente disponibili a riformulare la proposta insieme in modo da trovare un testo condiviso, ma faccio un invito a tutte le forze di maggioranza: serve il coraggio di fare una scelta giusta. Chiedo anche al governo di riflettere sul proprio parere contrario. Ancor più in questa fase drammatica c’è bisogno di dare alle nostre azioni il segno della #GiustiziaSociale e dell’#uguaglianza”.
