La Lega vota contro il dl Ristori. A dirlo, è stato Massimiliano Romeo nell’Aula del Senato in dichiarazione di voto sulla fiducia.
La Lega vota contro il dl Ristori a prescindere dal fatto che sia stata posta la fiducia. A dirlo, Massimiliano Romeo, della Lega, nell’Aula del Senato in dichiarazione di voto sulla fiducia. Nonostante i pareri contrari, con una votazione tenutasi nella notte, il Senato ha alla fine votato la fiducia al decreto Ristori, che al suo interno racchiude il Ristori bis, ter e quater. Il provvedimento ha ottenuto 154 voti a favore e 122 contrari, su 276 senatori votanti.
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Il testo passa ora alla Camera dei deputati, che dovrà votare la fiducia entro e non oltre il 27 dicembre, ultima scadenza possibile per la conversione in legge del dl Ristori. Tuttavia, sull’esito del voto ci sono pochi dubbi. Il testo arriverà alla Camera senza possibilità né di modifica né di emendamenti aggiuntivi. La fiducia, inoltre, non vale soltanto per il primo decreto Ristori, ma anche per gli altri provvedimenti economici che sono confluiti al suo interno: il già citato decreto Ristori bis, che vale 2,56 miliardi di euro; il Ristori ter, che ne vale 1,95 miliardi; il Ristori quater, per il quale si è reso necessario lo scostamento di bilancio per 8 miliardi.
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Fondi che, secondo Romeo, non sarebbero necessari per far fronte alla forte crisi economica attuale: “Questo governo non è capace di programmare. Questo testo contiene delle elemosine a fronte di danni drammatici, ha escluso molte categorie e filiere, a partire da quella agricola e del turismo”, ha riferito. Il Decreto è insomma un primo passo, ma
certamente insufficiente: Nel momento più difficile per il nostro Paese ci troviamo davanti al governo più imbarazzante della storia d’Italia”, prosegue Massimiliano Romeo. A fargli eco la collega leghista Tiziana Nisini che, ad Arezzo web, ha riferito: “Un decreto elemosina e un Governo che incita all’illegalità. Non vogliamo un’Italia cosi”
