Comunità in lutto a Orsago (TV) per la scomparsa del 50enne Omar Pagotto. La famiglia incredula: «Speravamo in un miracolo, ma il virus non fa sconti». Il ricordo dei colleghi della Doria
Omar Pagotto aveva solo 50 anni e nessun problema di salute particolare. Lavorava come manutentore alla Doria e la sua vita ruotava attorno a quella di sua moglie Simona e dei figli Enrico, di 22 anni, ed Elena, di 20. «Non stava mai male, era robusto, tant’è che quando ha cominciato ad accusare i primi sintomi pensava tutt’al più a una colpo di freddo». Insomma, il virus non poteva fargli più di tanto paura.
Eppure, nel giro di poche settimane, quella che si è in seguito rivelata un’infezione da Covid-19 non gli ha lasciato scampo. I medici dell’ospedale di Vittorio Veneto e quelli del Ca’ Foncello hanno provato ogni tipo di cura per salvargli la vita, ma lunedì pomeriggio, dopo tre settimane di terapia intensiva, si sono dovuti arrendere. «Il Covid peggiorava di giorno in giorno – racconta un familiare – e alla fine se l’è portato via».
Omar Pagotto, poco più di tre settimane fa, viene ricoverato in ospedale a Vittorio Veneto. Non vuole neanche andarci in verità, ma una mattina, mentre è in bagno, accusa un malore. Sua moglie sente la caduta e, insospettita, si precipita nella stanza per vedere come sta il marito. «Lo ha trovato in bagno, disteso a terra – ricostruisce una cugina – credeva fosse stato colto da un infarto, ma Omar si era già ripreso». Nel frattempo arrivano anche altri familiari che, preoccupati, chiamano il 118.
«Non mi sento bene, avrò l’influenza», cerca di tranquillizzarli Omar. Giunto in ospedale viene sottoposto a un primo tampone, che dà esito negativo. Dal secondo, invece, risulta positivo al Covid-19. A quel punto le sue condizioni precipitano. Per Pagotto si aprono subito le porte della terapia intensiva. I medici decidono di intubarlo, ma non vedono alcun miglioramento nel quadro clinico del 50enne.
La situazione è davvero grave, tanto da decidere il trasferimento al Ca’ Foncello per tentare tutto il possibile, utilizzando terapie e farmaci diversi per battere il virus. Ma non serve a nulla. «Speravamo in un miracolo, ma il Covid non fa sconti» spiega la famiglia, ancora incredula che la vita di un uomo sano, nel pieno delle sue forze, possa essere stata stroncata in questo modo.
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Esperto di meccanica e appassionato di motociclette, Omar Pagotto era il tuttofare della Doria, dove lavorava come manutentore elettricista. «Si occupava di macchinari e impianti, era esperto e preparato – lo ricordano i colleghi -. Un uomo generoso dall’indole mite, taciturno, ma al tempo stesso dolce e solare. La sua scomparsa ci sconvolge».
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Oltre alla moglie, dipendente della Coop di Vittorio Veneto, e ai due figli, Omar Pagotto lascia i genitori, papà Marco e mamma Anna, e la sorella Gianna. I funerali, si svolgeranno domani alle 15 a Orsago (Treviso).
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