Jasmine Carrisi, perché parla poco a The Voice Senior?

The Voice Senior sta battendo tutti i pronostici sugli ascolti, il talent destinato agli anta sta riscuotendo un successo inaspettato e questo grazie anche ad Antonella Clerici che ci ha creduto sin dall’inizio. Tra i coach anche Jasmine Carrisi che in coppia al padre Albano si sta dilettando nella sua prima esperienza televisiva. Appassionata di musica Jasmine ha sicuramente ereditato questa predisposizione dal padre, anche se ascolta generi completamente diversi.

Jasmine Carrisi: “Preferisco ascoltare gli altri”

La giovane Carrisi è stata criticata su più fronti, per alcuni il suo ruolo a The Voice è dovuto solo alla presenza del padre, ma in realtà a volerla in giuria la stessa Clerici certa che la giovane possa portare un contributo non troppo tradizionale. Eppure nel corso delle puntate andate in onda Jasmine non ha parlato molto, si è attenuta soprattutto a condividere le opinioni di Albano che nella maggior parte dei casi ha imposto il suo parere artistico. Questo ha reso Jasmine ancora di più subordinata al volere del padre, che involontariamente l’ha messa in ombra.

In una recente intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni Jasmine ha spiegato perchè non impone il suo parere, ma soprattutto non prevarica sugli altri coach. La giovane Carrisi ha rivelato che in questa fase le piace ascoltare e imparare il più possibile da quello che le succede intorno: “Voglio ascoltare gli altri, non mi va di prendere il sopravvento. Più che parlare tanto voglio imparare a seguire quello che dicono gli altri giudici“.

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Jasmine Carrisi consapevole d’essere stata scelta perchè figlia di

Jasmine Carrisi è sincera, non ha nessuna remore nel riconoscere che è stata scelta come coach a The Voice Senior solo perchè è la figlia d’Albano. La giovane è determinata a intraprendere la sua carriera nella musica e il peso del nome che porta non le impedirà di provare ad emergere.

La figlia di Albano e della Lecciso ha però sottolineato che non potrebbe partecipare ad un talent, l’esperienza seppur stimolante per la sua crescita professionale potrebbe essere condizionata proprio dal nome che porta: “Non voglio che le persone pensino che siccome sono figlia d’arte non posso fare musica“.