La pandemia di Covid chiude gli impianti sciistici, ma i turisti non demordono: Natale alternativo al mare, con boom di prenotazioni dalle Antille francesi fino alle isole dell’Oceano Indiano.
Le isole caraibiche stanno vivendo ultimamente un importante boom turistico, composto da viaggiatori provenienti dal Vecchio Continente. Tra le destinazioni più gettonate le Antille francesi, ma anche l’isola Reunion (situata nell’Oceano Indiano) sta vivendo la stessa sorte degli altri territori francesi d’oltremare. Dato che le stazioni sciistiche sono chiuse a causa della pandemia di Covid-19 che imperversa in Francia, i cittadini si stanno dunque riversando nelle terre più calde per trascorrere le vacanze di Natale. Si teme, tuttavia, che questo flusso imprevisto di viaggiatori possa provocare una recrudescenza dell’epidemia, che ha tenuto sotto scacco le isole verso gli inizi di settembre.
Come riportato da La Première, per diverse settimane le destinazioni d’oltremare sono state molto ricercate dai turisti sui motori di ricerca specializzati in viaggi. Mentre le stazioni sciistiche rimarranno chiuse in Francia a causa del Covid-19, Reunion, Guadalupa e Martinica sono nel bel mezzo di una rinascita turistica. Questo poiché dal 15 dicembre, con la revoca del lockdown francese, viaggiare oltreoceano è tornato possibile senza alcun obbligo di presentare una certificazione o una motivazione dello spostamento. Unico requisito per poter atterrare nelle Antille o nell’isola di Reunion, infatti, è la presentazione di un test negativo effettuato da meno di 48 ore dalla partenza.
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Con un improvviso e inaspettato flusso di turisti, dunque, il settore turistico locale sta vivendo una vera e propria ripresa, e continuano ad aumentare le prenotazioni negli alberghi e nei villaggi turistici. Complice, naturalmente, non solo la paradisiaca bellezza delle isole francesi, quanto anche la necessaria chiusura degli impianti sciistici per buona parte della stagione invernale. Valida alternativa alla neve, allora, pare quella di godersi un Natale al mare, approfittando delle temperature più miti.
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Naturalmente, all’economia locale (così come anche ai tour operator e alle compagnie aeree) un incremento turistico così importante e massiccio comporta notevoli vantaggi, soprattutto in un periodo come questo. Tuttavia, questo improvviso “via vai” potrebbe portarsi dietro degli strascichi indesiderati, se non addirittura pericolosi: ciò che si teme, non a caso, che è l’arrivo di tutti questi turisti possa riaccendere la miccia di nuovi focolai di Covid nelle terre d’oltremare.
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