Palazzo Chigi starebbe pensando di introdurre nuove restrizioni in vista delle festività natalizie. La causa, probabilmente, potrebbe risiedere negli assembramenti dell’ultimo weekend.
Una nuova stretta per tutta l’Italia che potrebbe diventare nuovamente tutta rossao tutta arancione. Sarebbe questa l’ipotesi a cui starebbe pensando in queste ore Palazzo Chigi, per evitare che si ripetano le scene già viste nel weekend, con assembramenti soprattutto nelle vie dello shopping e in vista del Natale. Secondo quanto riporta Repubblica, gli scenari al vaglio del governo sono tre. Il primo varrebbe per il periodo dal 24 dicembre al primo gennaio: tutta Italia sarebbe zona arancione, non permettendo quindi di uscire dal proprio comune e chiudendo bar e ristoranti.
Il secondo scenario riguarderebbe solo i giorni festivi e prefestivi – quindi dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio e poi il 5 e 6 gennaio – e vede l’Italia tutta zona rossa. Chiusi i negozi, vietati tutti gli spostamenti e consentita una flessibilità minima solamente per il giorno di Natale, anche per permettere agli italiani di andare a messa. Infine, c’è un terzo scenario, leggermente più morbido: chiusi bar e ristoranti dal 24 dicembre al 6 gennaio, con un rafforzamento del coprifuoco per le feste, magari dalle 18 o dalle 20, con l’obiettivo di bloccare cenoni, aperitivi e feste in casa.
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A Natale, e comunque nei giorni festivi, gli spostamenti potrebbero essere consentiti solamente nei piccoli comuni. Arrivando anche all’ipotesi estrema, ma non esclusa, di una zona rossa nazionale proprio per i giorni di festa e forse anche per il weekend precedente al Natale. Nella riunione di ieri sera tenutasi tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i capidelegazione, alla fine è passata la linea del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede che, dopo le immagini delle folle per strada a causa dello shopping e delle file davanti a ristoranti e bar, ha chiesto più rigore e più restirizioni.
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Oggi si terrà una nuova riunione con la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, e il Comitato tecnico-scientifico, per valutare il quadro sanitario e prendere una decisione in vista del Natale. La Larmogese dovrà fare il punto della situazione sui controlli, sulle multe e soprattutto sulle chiusure scattate in queste ore ma, in ogni caso, saranno i prefetti a decidere se e dove bloccare la circolazione. Le chiusure potrebbero scattare già dal 19 o dal 20 dicembre. Anche se potrebbero pure slittare ai giorni più a ridosso del Natale.
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