Fondazione Gimbe: “Dovremmo fare come la Merkel. Ma gli italiani farebbero rivoluzione”

Nino Cartabellotta, medico e presidente della Fondazione Gimbe di Bologna, spinge per un nuovo lockdown dopo l’analisi dei dati della pandemia. Ma, dice, non siamo pronti a misure così dure. 

“Dovremmo fare un lockdown durante le vacanze di Natale come la Germania, ma gli italiani farebbero la rivoluzione”. A dirlo è Nino Cartabellotta, medico e presidente della Fondazione Gimbe di Bologna che, parlando a La Stampa, analizza i dati della pandemia constatando la necessità di ricorrere a misure più drastiche di quelle attuali. “Purtroppo però – aggiunge il medico – non siamo pronti a misure così dure; serve un piano rigoroso per ridurre i contatti ed evitare che la terza ondata si innesti direttamente nella seconda”.

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Il lockdown leggero stabilito da Giuseppe Conte sembrava in effetti dare l’effetto sperato. L’Italia, di fatto, è uscita dalla zona rossa e le differenze regionali sembrano aver funzionato, dal momento che nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un’inversione di tendenza nell’andamento della curva epidemiologica. “Affidare tutto alla responsabilità individuale è un rischio che non possiamo permetterci. Paghiamo mesi di disagio e la gente non vede l’ora di uscire. Mi rendo conto sia impopolare dirlo, ma non è il momento: rischiamo una tempesta perfetta”, ha proseguito Cartabellotta.

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In effetti, le immagini dell’ultimo weekend che mostrano piazze piene e negozi affollati sembrano spingere Palazzo Chigi verso un cambio di rotta. Si pensa ad un lockdown in vista del periodo natalizio, specie dopo la decisione di Angela Merkel in Germania. “La seconda ondata è solo nella fase iniziale della discesa e davanti ci sono tre mesi d’inverno, il picco dell’influenza a fine gennaio e l’Italia tutta gialla con le festività. Anche l’arrivo del vaccino contribuisce all’idea sbagliata di imminente liberazione“, ha proseguito il Presidente della Fondazione e supportarlo c’è il pare degli esperti. “I tedeschi hanno capito che se non si governa la sanità non si rilancia davvero l’economia. In Italia la strategia è meglio un uovo oggi che una gallina domani”, continua Nino Cartabellotta.

“Il Natale? Momento perfetto per il lockdown”

Tanto più alta dovrebbe essere l’attenzione se si pensa all’imminente arrivo del vaccino, che potrebbe essere rallentato proprio da un andamento positivo della curva. A questo proposito, il piano del governo non terrebbe conto della variabilità delle forniture e neanche dei tempi. Ma sul vaccino l’incognita è anche l’efficacia. al momento, non si conosce la tenuta immunitaria del vaccino oltre due mesi. Infine, sempre sulla Germania: “La  campagna vaccinale funzionerà meglio se ospedali, medici e infermieri non vivranno
nell’emergenza. Personalmente penso che quest’ anno il Natale sia una festa da vivere sobriamente, anche nel rispetto di chi si dovrebbe incontrare. La verità è che le vacanze, con le scuole chiuse, sarebbero il momento ideale per un lockdown”.

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