Il nuovo programma di Rai Tre, Ricomincio da Rai Tre, dedicato interamente ai lavoratori del mondo dello spettacolo che stanno vivendo un grandissimo momento di difficoltà, è iniziato con le parole di Adriano Celentano. Il Molleggiato, in collegamento, ha parlato con lo scrittore – e conduttore della trasmissione insieme a Andrea Delogu – Stefano Massini, della sua esperienza durante l’emergenza sanitaria. Usando parole molto forti.
Ricomincio da Rai Tre, condotto da Stefano Massini e Andrea Delogu dalla cornice del Teatro Sistina in Roma, è interamente portato avanti dai lavoratori del mondo dello spettacolo. Un evento dedicato a chi, in questa emergenza sanitaria, sta vivendo un momento molto difficile: è questo l’obiettivo, portare il pubblico dietro le quinte, in un unico enorme spettacolo che racchiude diverse esperienze. E un evento del genere è stato benedetto da Adriano Celentano che ha parlato della sua visione sull’emergenza sanitaria.
Ha spiegato Il Molleggiato: ” I negazionisti non sanno quel che fanno. La colpa non è dei negazionisti ma è di chiunque perde il significato della parola ‘onestà’. Nessuno si chiede dove e come nasce il virus. Qualcuno dice che nasce in Cina ma poteva nascere anche a Foggia, che differenza fa? e perché stavolta ha coinvolto l’intero pianeta? Questa la domanda che dobbiamo farci!”.
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Continua il grande artista: “In fondo a pensarci bene il virus non è così cattivo come sembra, lui è dovuto intervenire per forza adesso per farci capire fino a che punto è rimasta la malvagità dell’uomo”.
E ancora: “Il suo arrivo non ha fatto altro che mettere in evidenza la corruzione nella quale sta annegando a qualunque livello l’intero tessuto sociale”.
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Un discorso lungo e pungente, che non lesina attacchi a nessuno: “Se l’ Europa non impara a sganciarsi in maniera ferma e decisa da chi si comporta male, il virus continuerà a circolare. L’unico modo per sconfiggerlo è tagliare i ponti con i paesi che non rispettano i diritti civili. Come l’Egitto che da 9 mesi tiene in carcere Patrick Zaki e l’Italia anzichè manifestare segnali di profonda scontentezza per tutta risposta avvia una piccola trattativa sulla vendita di due navi e così ecco un altro passepartout per il virus”.
E conclude: “Qualcuno forse non ha capito che il virus non si chiama più virus, il suo vero nome è ‘corruzione’ perchè il virus è figlio della corruzione, dei ghiacciai che si sciolgono, dell’inquinamento ambientale, degli scarichi nocivi che uccidono il mare, della plastica che soffoca la vita nei fondali marini e poi è anche figlio di una sanità mal governata che pensa solo agli affari”.
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